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Mike Adams shock: “L’IA può sostituire l’80% dei dipendenti pubblici”

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In un’affermazione destinata a far discutere, Mike Adams – fondatore di Brighteon.com e sostenitore della tecnologia decentralizzata – ha proposto di rivoluzionare il settore pubblico: sostituire l’80% dei dipendenti federali con agenti basati sull’intelligenza artificiale. Obiettivo? Tagliare i costi, ridurre l’inefficienza e liberare il sistema dal peso della burocrazia.

Secondo Adams, troppi funzionari pubblici si adagiano su benefit e pensioni garantite, mentre il cittadino paga il prezzo di un’amministrazione lenta e poco produttiva. L’IA, afferma, può fare molto di più – e meglio.

“Un esercito di agenti pubblici inefficienti viene mantenuto dai contribuenti. È ora di sostituirli con intelligenze artificiali capaci di operare 24 ore su 24 senza errori, bias o assenteismo”, afferma Adams.

Prendendo spunto da proposte come quella del senatore Ted Cruz per abolire l’IRS, Adams suggerisce un’alternativa concreta: affidare la gestione fiscale, le normative e le attività amministrative all’intelligenza artificiale. E non si ferma qui.

Secondo lui, persino le decisioni legali dovrebbero passare all’IA. I modelli di ragionamento artificiale sarebbero in grado di fornire sentenze più trasparenti e imparziali rispetto a giudici umani, citando come esempio controverso il caso di Alex Jones.

“Un giudice IA non si lascia influenzare da emozioni o interessi politici. Il suo verdetto è logico, coerente e verificabile passo dopo passo.”

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Curiosamente, Adams adotta un approccio molto diverso nel settore privato. Nella sua azienda, l’IA è vista come uno strumento per potenziare i dipendenti, non per licenziarli. L’editing, le traduzioni e i video sono automatizzati, ma gli operatori umani restano centrali per la supervisione creativa.

“Non tutto può essere sostituito. Il tocco umano, la sensibilità, il giudizio: questi restano fondamentali.”

Ma Adams non ha dubbi: il vero fronte dell’automazione è il lavoro da remoto. Con l’IA già capace di gestire email, report, assistenza clienti e persino analisi dati, oltre il 50% dei lavori digitali potrebbe svanire nel giro di pochi anni.

“Se il tuo lavoro si svolge interamente davanti a uno schermo, hai i giorni contati. Serve adattarsi, specializzarsi e diventare irrinunciabili.”

La visione di Adams è chiara: snellire la macchina statale con IA per ridare efficienza al governo, ma valorizzare l’ingegno umano nel settore privato, dove l’innovazione non significa necessariamente esclusione.

Con la corsa all’adozione dell’intelligenza artificiale che accelera ovunque, la sua proposta suona come un campanello d’allarme – o forse, un’anticipazione del futuro.

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