Mini-auto elettriche a energia solare: la scommessa africana che può cambiare la mobilità globale

Mentre in Europa e negli Stati Uniti si discute di giga-fabbriche, incentivi miliardari e colonnine ultraveloci, in Africa qualcuno ha scelto una strada diversa. Più concreta. Più adatta al mondo reale.
Si chiama Bako Motors e sta costruendo un futuro in cui le auto elettriche non hanno bisogno di infrastrutture costose, né di reti elettriche affidabili — perché si ricaricano da sole, grazie al sole.
Un approccio radicale e sorprendentemente sensato: rendere l’e-mobility davvero accessibile, sostenibile e indipendente. Altro che concept futuristici irraggiungibili. Qui si parla di soluzioni pratiche per la vita quotidiana.
Dal sogno all’asfalto: veicoli solari compatti per le città e le consegne
Bako Motors ha lanciato due mezzi pensati per rivoluzionare la mobilità urbana nei Paesi emergenti — e, presto, anche altrove.
La filosofia è chiara: produrre veicoli elettrici piccoli, leggeri, economici e con pannelli solari integrati. Non per stupire, ma per funzionare. Ogni giorno.
Il risultato? Una linea di mini-EV e van solari che coprono più della metà del fabbisogno energetico giornaliero solo grazie alla luce. Il resto si può integrare con una ricarica tradizionale, ma nella maggior parte dei casi non serve.
B-Van: il furgone che vive di luce
- Percorrenza solare: fino a 50 km al giorno
- Autonomia totale: 100–300 km
- Capacità di carico: 400 kg
- Prezzo: da 8.500 dollari
- Oltre 17.000 km all’anno senza una sola ricarica da rete
Perfetto per consegne urbane, logistica locale, piccoli business. Niente emissioni, niente colonnine, niente costi nascosti.

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- Autonomia: 70–120 km
- Velocità massima: 44 km/h
- Prezzo: 6.200 dollari
Compatta, leggera, ideale per tragitti quotidiani e mobilità sostenibile a basso costo.
E non è finita: è già in arrivo il modello X-Van, pensato per chi ha bisogno di più spazio e flessibilità.
Perché questa idea potrebbe esplodere anche fuori dall’Africa
Questa non è l’ennesima startup che sogna di diventare Tesla. È un progetto che nasce da necessità reali:
- carenze infrastrutturali
- blackout frequenti
- costi energetici instabili
- esigenze di trasporto urbano quotidiano
Problemi che non riguardano solo l’Africa. Le auto di Bako potrebbero diventare le protagoniste della nuova mobilità urbana anche in Europa, Medio Oriente e Sud-Est asiatico, dove la domanda di veicoli compatti e sostenibili è in crescita costante.
Il piano è già in movimento: entro il 2026 l’azienda aprirà il suo secondo stabilimento, con una capacità produttiva fino a 8.000 veicoli all’anno destinati ai mercati internazionali.
Non un esperimento. Una realtà pronta a scalare.
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