Neonati a rischio: uno studio svela i pericoli nascosti delle radiazioni wireless

Un nuovo studio condotto a Mumbai lancia un allarme inquietante: i neonati che vivono in case con elevati livelli di radiazioni wireless mostrano un rischio triplo di ritardi nello sviluppo rispetto a quelli cresciuti in ambienti a bassa esposizione.
Un rischio invisibile dentro le mura domestiche
Wi-Fi, cellulari e ripetitori non sono più solo strumenti di comodità: i ricercatori hanno scoperto che i bambini esposti a campi elettromagnetici (RF-EMF) ad alta intensità hanno mostrato deficit cognitivi, motori e sociali significativi.
I dati parlano chiaro:
- 2,74 volte più ritardi nelle abilità motorie fini
- 3,67 volte più difficoltà nella risoluzione dei problemi
- 11,5% con deficit sociali (contro lo 0% nei gruppi a bassa esposizione).
Il cervello in via di sviluppo, ricco di acqua e ioni, assorbe più facilmente le radiazioni, rendendo i bambini molto più vulnerabili degli adulti.
“Una situazione disastrosa”
Il Dott. Robert Brown dell’Environmental Health Trust definisce i risultati “disastrosi”, mentre la coautrice Suzanne Burdick sottolinea: “Maggiore esposizione equivale a peggiori risultati nello sviluppo neurologico”.
Lo studio ha utilizzato misurazioni dirette delle radiazioni domestiche e questionari mensili compilati dai genitori di 105 neonati. L’analisi ha confermato: l’esposizione wireless è un fattore predittivo chiave dei ritardi, indipendentemente da stato socioeconomico o peso alla nascita.
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Limiti obsoleti e politiche insufficienti
Le abitazioni più esposte hanno raggiunto valori medi di 32 mW/m², ben oltre la soglia di 1 mW/m² definita “estremamente preoccupante” dai biologi. La FCC invece consente fino a 10.000 mW/m²: un limite giudicato “pericolosamente obsoleto”.
Esperti come Children’s Health Defense paragonano la situazione all’era del tabacco: rischi noti ma minimizzati, mentre la popolazione resta ignara.
Il tutto avviene nel pieno della corsa globale al 5G, che aumenta le frequenze e i livelli di esposizione. “Non si tratta solo di velocità: il 5G porta nuovi rischi”, avvertono gli scienziati.
Cosa possono fare le famiglie oggi
Gli esperti suggeriscono azioni immediate:
- Spegnere il Wi-Fi di notte
- Usare connessioni via cavo quando possibile
- Tenere i telefoni in modalità aereo vicino ai bambini
- Chiedere trasparenza e standard più sicuri dalle aziende.
Un futuro da proteggere
Le prime fasi dello sviluppo infantile sono decisive e non possono essere recuperate. “La salute dei bambini non deve diventare un danno collaterale della tecnologia”, ammoniscono i ricercatori.
Il messaggio è chiaro: servono nuove politiche, più consapevolezza e soprattutto azioni concrete nelle nostre case. Perché proteggere la prossima generazione potrebbe iniziare da un semplice gesto: spegnere il router Wi-Fi.
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