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Netflix gratis su iPhone: un’app pirata è riuscita a bypassare i controlli di Apple

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L’App Store di Apple ha molte linee guida che gli sviluppatori devono seguire quando vogliono distribuire un’app, e c’è un team di revisione che verifica se le app rispettano le regole. Tuttavia, non è raro vedere app che riescono a ingannare Apple per ottenere l’approvazione, e questo è successo di recente con un’app di streaming pirata.

Una app peculiare chiamata “Collect Cards: Store box” è stata disponibile sull’App Store da oltre un anno. La descrizione dell’App Store non dice molto su di essa, mentre gli screenshot mostrano un’interfaccia semplice con quello che sembra essere un’app per la gestione di foto e video.

Ma in realtà, quando gli utenti scaricano l’app, si trasforma in una piattaforma di streaming pirata, con contenuti da Netflix, Disney+, Amazon Prime Video, HBO Max e persino Apple TV+.

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Anche se questa app è passata inosservata finora, ha raggiunto di recente il secondo posto tra le app gratuite più scaricate sull’App Store in Brasile. Ma come hanno fatto gli sviluppatori a ingannare il team di revisione dell’App Store?

Abbiamo appreso che l’app verifica la posizione dell’utente per determinare se mostrare l’interfaccia di base vista negli screenshot dell’App Store o l’interfaccia di streaming pirata. Ad esempio, l’app nasconde tutto ciò che riguarda lo streaming per gli utenti negli Stati Uniti, in modo che le persone di Apple vedrebbero solo un’app di base per foto e video invece.

Non sappiamo con certezza in quali regioni, oltre al Brasile, sia possibile accedere ai contenuti di streaming pirata, ma l’app stessa è disponibile in molti paesi del mondo.

Questo non è il primo caso in cui un’app utilizza i dati sulla posizione per ingannare la revisione dell’App Store. Nel 2017, Uber fu accusata di lavorare su un “geofence” per la sede di Apple a Cupertino. Quando l’app veniva eseguita all’interno di questo geofence, disabilitava automaticamente i codici utilizzati per l’identificazione e il tracciamento dell’utente sul web.

Apple non ha ancora commentato la situazione. L’app era ancora disponibile gratuitamente (con acquisti in-app) sull’App Store quando questo articolo è stato pubblicato.

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