Nuovo capitolo nel duello Musk-ChatGPT: Microsoft sempre più coinvolta
Elon Musk ha intentato una nuova causa legale contro OpenAI, l’azienda creatrice di ChatGPT, e i suoi fondatori Sam Altman e Greg Brockman.
Secondo Musk, questa nuova azione è “più potente” della precedente, che era stata ritirata a giugno poco prima che un tribunale di San Francisco ne decidesse l’ammissibilità. La nuova causa accusa Altman e Brockman di frode e violazione contrattuale.
Elon Musk sostiene che i fondatori di OpenAI gli abbiano mentito, affermando che l’azienda sarebbe stata senza scopo di lucro e dedicata a sviluppare intelligenza artificiale “per il bene dell’umanità”. Invece, afferma Musk, i dirigenti hanno poi deviato verso un approccio più commerciale, creando una società a scopo di lucro e stipulando un accordo miliardario con Microsoft.
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Proprio questo accordo con Microsoft, che concede a quest’ultima l’accesso esclusivo alla tecnologia di GPT-4, è uno dei principali motivi della nuova causa intentata da Musk. Egli ritiene che ciò vada contro gli ideali originari di OpenAI e danneggi sia lui che l’interesse pubblico.
La causa di 81 pagine accusa Altman e Brockman di numerosi reati, tra cui frode, violazione del RICO Act, inadempienza contrattuale e concorrenza sleale. L’obiettivo principale è annullare la licenza esclusiva concessa a Microsoft, che altrimenti potrebbe compromettere lo sviluppo e l’implementazione dei prodotti di IA di quest’ultima.
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