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Nuovo problema per Piracy Shield: IP bloccati finiscono sul mercato

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Il sistema di blocco degli IP Piracy Shield ha sollevato problemi legati alla mancanza di trasparenza su quali indirizzi IP vengano bloccati e da chi vengano effettivamente bloccati. Recentemente, un sistemista italiano ha scoperto che l’IP failover che ha acquistato da OVH, uno dei principali provider europei, era irraggiungibile dall’Italia poiché era finito nella lista nera di Piracy Shield.

La mancanza di trasparenza deriva dal fatto che i provider che gestiscono gli IP non sono a conoscenza dei blocchi effettuati da Piracy Shield. Questo porta a situazioni in cui gli IP bloccati vengono assegnati ai clienti senza che il provider sia al corrente della loro situazione. Inoltre, i servizi cloud permettono ai pirati di spostare facilmente i loro server e ottenerne nuovi IP in caso di blocco, contribuendo all’ulteriore diminuzione degli IP raggiungibili dall’Italia.

Per affrontare questo problema di trasparenza, Dino Bortolotto di Infotech ha creato un portale che permette di verificare se un IP è stato bloccato da Piracy Shield. Tuttavia, la lista completa degli IP bloccati non è ancora stata resa pubblica, nonostante le richieste di trasparenza avanzate da alcuni attori del settore.

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Inoltre, Agcom ha negato le richieste di FOIA per conoscere i dettagli dei blocchi, impedendo a chi ha subito danni a causa di un blocco errato di ottenere le informazioni necessarie per sporgere denuncia. Questa mancanza di trasparenza e accesso alle informazioni rappresenta un ostacolo per coloro che cercano di difendere i propri interessi economici e reputazionali in caso di blocchi ingiustificati da parte di Piracy Shield.

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