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Occhio agli schemi di phishing su Telegram: non farti derubare!

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Telegram, la popolare app di messaggistica, sta diventando un terreno fertile per i truffatori che cercano di rubare le criptovalute degli utenti. Secondo un rapporto di Kaspersky Lab, i cybercriminali stanno sfruttando il servizio di trading peer-to-peer (P2P) integrato nella piattaforma per mettere in atto sofisticati attacchi di phishing.

I malintenzionati individuano suTelegram gli utenti interessati allo scambio di valute digitali e stabiliscono un contatto con loro. Sfruttando l’inesperienza delle vittime, gli aggressori affermano che, per garantire la transazione e rispettare le normative, è necessario sottoporsi a una verifica di identità (KYC) attraverso un bot di Telegram.

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Il falso bot chiede all’utente di disabilitare l’autenticazione a due fattori e di inserire un codice di autorizzazione inviato da Telegram. In questo modo, i cybercriminali riescono ad acquisire le credenziali di accesso all’account della vittima e al suo portafoglio crittografico, rubando così le sue risorse digitali.

“Per rendersi più credibili, gli aggressori spesso fanno riferimento a requisiti legali, reali o fittizi”, spiega Olga Svistunova, senior content analyst di Kaspersky Lab. “Gli utenti dovrebbero sempre verificare attentamente le informazioni prima di fornire qualsiasi dato sensibile, e dovrebbero diffidare di richieste di disabilitare l’autenticazione a due fattori e di inserire codici di autorizzazione: sono chiari segnali di frode”.

Questo schema di phishing dimostra come Telegram, nonostante i suoi avanzati strumenti di sicurezza crittografica, possa essere sfruttato dai truffatori per targeting gli utenti interessati alle criptovalute. È quindi fondamentale che gli utenti rimangano vigili e diffidino di qualsiasi richiesta sospetta, anche se apparentemente proveniente da canali ufficiali o affidabili.

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