Opera presenta Neon: il browser che agisce per te grazie all’intelligenza artificiale

Opera torna a far parlare di sé con un progetto che punta a rivoluzionare completamente il concetto di browser. Si chiama Neon e non si limita a caricare siti web: vuole essere un vero e proprio agente personale alimentato dall’intelligenza artificiale. L’idea è semplice ma ambiziosa: perché accontentarsi di un browser che “mostra”, quando puoi averne uno che agisce al posto tuo?

Neon promette di svolgere compiti complessi in autonomia, come fare acquisti online, compilare moduli, prenotare un ristorante o persino scrivere codice. Non si tratta solo di assistenza durante la navigazione, ma di un sistema che continua a lavorare anche quando il browser è chiuso o il computer spento, grazie a una sofisticata infrastruttura basata sul cloud.

L’interfaccia di Neon è costruita intorno a tre funzioni principali. Chat permette di interagire con un chatbot intelligente in grado di leggere le pagine web e rispondere a domande su ciò che contengono. Da fare si occupa delle attività pratiche e ripetitive, come compilare moduli o prenotare appuntamenti. Infine, Make consente di generare contenuti partendo da un semplice prompt: può creare report, testi personalizzati o addirittura giochi.

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Tutte queste operazioni vengono gestite da agenti AI cloud-based, che operano su una macchina virtuale esterna. Questo significa che l’utente può delegare i propri compiti al browser e ritrovarli completati anche dopo aver spento il PC. Una visione futuristica? Forse. Ma secondo Opera, ormai realizzabile.

Certo, Neon è ancora lontano dalla versione definitiva. Al momento è disponibile solo su invito tramite lista d’attesa e sarà rilasciato come servizio a pagamento. I prezzi non sono ancora noti, ma l’azienda non ha dubbi: si tratta di un prodotto premium e punta sulla crescente voglia di automazione degli utenti.

Opera non è sola in questa corsa all’intelligenza artificiale nei browser. Anche Google, OpenAI e The Browser Company stanno lavorando a progetti simili, ma finora nessuno ha trovato la formula vincente per il grande pubblico. Neon potrebbe essere il primo a farlo, oppure semplicemente l’ennesimo esperimento che guarda al futuro ma resta confinato in una nicchia.

Quel che è certo, però, è che la direzione è chiara: il browser del domani non sarà solo uno strumento di accesso, ma un compagno digitale in grado di pensare, agire e risparmiare tempo. E Neon potrebbe essere il primo passo concreto in quella direzione.

Fonte

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