Pac-Man torna in grande stile: Atari rilancia la sua storica console

La leggendaria Atari 2600 ritorna in una nuova veste colorata per festeggiare uno dei videogiochi più iconici di sempre: Pac-Man. Ed è pronta a far battere il cuore dei nostalgici… ma anche dei più giovani.
Nel 2025 Pac-Man compie 45 anni, e Atari non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione per rendere omaggio a uno dei personaggi più amati della storia videoludica. Nasce così la Atari 2600+ Edizione Pac-Man, una reinterpretazione moderna della classica console degli anni ’80, ora in una sorprendente livrea gialla, con caratteristiche tecniche aggiornate e un irresistibile tocco vintage.
Un classico che ritorna… con tecnologia moderna
La nuova 2600+ mantiene il fascino del passato, ma si adatta ai tempi moderni. È dotata di:
- Porta HDMI per connetterla facilmente ai TV di oggi
- Un joystick wireless CX-40+ in edizione speciale Pac-Man
- Una cartuccia 2-in-1 che include Pac-Man per Atari 2600 e una versione aggiornata per Atari 7800
Il prezzo? 169,99 dollari — e le prenotazioni sono già aperte.
Nuovo DLC per “Atari 50”: la collezione Namco si espande
Non finisce qui: per celebrare l’anniversario, arriva anche un DLC dedicato alla Namco Collection per il gioco “Atari 50”. Disponibile entro la fine dell’anno a 7,99 dollari, aggiungerà al catalogo classici come:
- Pac-Man (versione 2600)
- Galaga
- Dig Dug
- Xevious
- Galaxian
Una vera e propria iniezione di arcade nostalgia per chi ha vissuto quell’epoca e un’occasione per scoprirla per chi non c’era.

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Pac-Man: 45 anni e non sentirli
Era il 1980 quando Toru Iwatani e Namco lanciarono Pac-Man. Un gioco semplice e geniale: una pallina gialla che mangia puntini in un labirinto, inseguita da fantasmi colorati. Niente sparatorie, niente violenza — solo puro divertimento.
Il successo fu immediato: bambini, adolescenti e anche molti adulti si innamorarono del gioco. Pac-Man divenne un’icona globale, tanto da influenzare musica, moda, TV e persino arte.
E dopo 45 anni, il suo fascino è intatto. La prova? Generazioni intere che ancora oggi lo giocano, lo citano, lo indossano.
Atari, Steve Jobs e le radici della rivoluzione tecnologica
Un dettaglio che pochi conoscono: Steve Jobs lavorava in Atari prima di fondare Apple. Era il 1974, e il giovane Jobs si occupava di progettare circuiti per i cabinati arcade e contribuì allo sviluppo di “Breakout”, insieme a Steve Wozniak.
Quell’esperienza, raccontano in molti, fu fondamentale per la nascita della visione Apple. Un ambiente innovativo, diretto, fuori dagli schemi, in cui l’intuito contava più del curriculum.
Atari 2600: il mito che portò l’arcade in salotto
Negli anni ’80, Atari fu la prima a portare i videogiochi a casa, con la sua console 2600, trasformando per sempre il modo in cui si giocava. Titoli come Pong e Pac-Man segnarono una nuova era.
Con questa edizione speciale, Atari unisce passato e futuro, regalando a fan vecchi e nuovi un pezzo di storia da vivere — o rivivere — in grande stile.
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