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Pezzotto, ora si fa sul serio: scattano le multe in tutta Italia

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Oltre 2.000 utenti nel mirino della Guardia di Finanza

La tregua è finita. Le multe contro gli utenti del pezzotto sono finalmente arrivate, e con numeri da record. Durante una conferenza stampa organizzata dalla Lega Serie A, la Guardia di Finanza e AGCOM hanno annunciato i primi risultati concreti dell’intesa siglata per contrastare la pirateria audiovisiva. E il bilancio è pesante: 2.282 utenti identificati e sanzionati in ben 80 province italiane.

La trappola è scattata: identificati grazie ai pagamenti elettronici

Il blitz è stato portato avanti dal Nucleo Speciale Beni e Servizi e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce, che hanno incrociato dati, schede personali, pagamenti tracciabili e attività online. Il risultato? Una vera e propria mappa dei “pirati digitali” che guardavano partite e contenuti protetti via IPTV illegale.

I destinatari sono stati convocati tra marzo e aprile presso le caserme della Guardia di Finanza, dove hanno ricevuto le sanzioni amministrative previste dall’art. 174-ter della legge sul diritto d’autore. Le multe partono da 154 euro, ma possono arrivare a 1.032 euro, con il rischio di sequestro degli apparati utilizzati. In caso di recidiva, il conto può salire vertiginosamente, fino a 5.000 euro.

Operazione su scala nazionale: quasi completata

Secondo la nota ufficiale, il 96% delle notifiche è già stato completato: 2.189 verbali sono stati già consegnati, mentre 13 soggetti residenti all’estero attendono notifica separata. Sono stati esclusi solo pochi casi per decesso o irreperibilità.

Ma non è finita qui. La Guardia di Finanza ha annunciato che ci sono altre indagini in corso con tre Procure italiane, e che due nuovi procedimenti penali sono già partiti a Roma grazie al protocollo firmato con AGCOM. Insomma, l’offensiva è solo all’inizio.

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De Siervo (Lega Serie A): “Chi usa il pezzotto lascia una traccia. E ora pagherà”

Entusiasta il commento dell’Amministratore Delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, che definisce l’operazione un “giorno storico”. E avverte:

“Chi usa il pezzotto lascia una traccia. Le forze dell’ordine ora sono in grado di ricostruirla e arrivare all’utente finale.”

Il messaggio è chiaro: la tecnologia permette di identificare ogni utente e, in caso di recidiva, le sanzioni possono impennarsi. “Vogliamo riportare le ‘pecorelle smarrite’ sulla via della legalità. Se tutti pagassimo gli abbonamenti, pagheremmo di meno.”

Sky: “Un cambio culturale necessario”

Anche Sky Italia applaude all’iniziativa. L’Amministratore Delegato Andrea Duilio ha ringraziato la Guardia di Finanza per l’impegno e sottolineato quanto le multe siano un segnale forte contro il senso di impunità che circonda ancora la pirateria:

“Milioni di italiani che scelgono la legalità devono essere tutelati. La pirateria distrugge valore e posti di lavoro, dallo sport all’audiovisivo.”

La legge più avanzata contro la pirateria

L’Italia, secondo De Siervo, ha ora la normativa più efficace d’Europa contro il pezzotto. Grazie a questa legge e alla collaborazione tra istituzioni, il sistema ha finalmente gli strumenti per reagire. E gli utenti lo stanno scoprendo sulla propria pelle.

Morale della storia?

Chi pensava di essere invisibile dietro uno schermo, oggi fa i conti con la legge. La lotta al pezzotto è entrata nel vivo. E stavolta, chi guarda… paga.

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