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Piracy Shield a rischio: il tribunale potrebbe bloccarla

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Un disastro annunciato che potrebbe diventare una barzelletta

Piracy Shield, una tecnologia sviluppata per contrastare la pirateria nelle partite di calcio in streaming e non solo, continua a essere al centro di una vivace polemica. Attualmente, vi è un acceso dibattito tra AGCOM e Lega Serie A TIM da una parte e AssoProvider dall’altra.

La controversia ruota attorno alle proteste sollevate dall’associazione che rappresenta i piccoli e medi operatori locali. Secondo l’associazione, nonostante le smentite da parte della Lega Serie A e di AGCOM, la nuova tecnologia avrebbe bloccato l’accesso anche a piattaforme di streaming legali durante i momenti di grande affluenza, causando ingenti perdite. Questa situazione potrebbe ora finire nelle mani del sistema giudiziario.

La tecnologia Piracy Shield è ora a rischio

Come riportato da Libero Tecnologia, l’associazione ha preso una posizione decisa: ha richiesto a AGCOM l’elenco completo dei siti bloccati dalla tecnologia, al fine di mettere in luce tutti i servizi legali ingiustamente colpiti. L’associazione chiede anche maggiori informazioni sulle modalità attraverso cui vengono prese le misure di inibizione, cercando in linea di massima una maggiore trasparenza da parte di AGCOM.

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Ascoltiamo le parole del presidente di AssoProvider, Gianbattista Frontera:

“La richiesta di accesso agli atti inviata ad AGCOM rappresenta un passo cruciale nella nostra lotta per la trasparenza e l’equità nella regolamentazione della pirateria online. È fondamentale per noi, e per il settore che rappresentiamo, comprendere appieno le modalità e le circostanze in cui vengono prese le misure di inibizione dell’accesso, specialmente nei casi in cui sembra che indirizzi IP e nomi di dominio non coinvolti in attività di pirateria siano stati ingiustamente colpiti.”

Piracy Shield ha bloccato oltre 500 siti, che potrebbero sporgere denuncia

Nelle prime due settimane di attività di Piracy Shield, sono stati bloccati oltre 500 siti, tra cui diversi siti legali, come ad esempio quello di Andrea Mannillo, che è stato citato come esempio da AssoProvider. Questi siti, “colpevoli” di utilizzare lo stesso Content Delivery Network (CDN) di alcuni siti pirata, hanno subito ingenti perdite a causa del blocco e, pertanto, sarebbero intenzionati a portare la questione in tribunale.

AssoProvider ha dichiarato quanto segue:

“L’associazione ha anche richiesto ad AGCOM di avere accesso alle segnalazioni di violazione del diritto d’autore avvenute nelle giornate indicate. Questa richiesta è motivata dalla possibile richiesta di risarcimento danni ventilata da alcuni proprietari dei siti, che potrebbe coinvolgere anche i provider di accesso italiani.”

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Tommy
Tommy
8 mesi fa

Questi sono dei polli quasi quanto lo è Elsupremo 😂

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kk miner