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Piracy Shield oltre il calcio: l’Italia blocca i pirati di X Factor

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L’Italia alza l’asticella nella lotta alla pirateria online. Dopo mesi di polemiche e test, lo scudo antipirateria Piracy Shield non si limiterà più alle partite di Serie A: ora proteggerà tutti gli eventi dal vivo, compresi cinema e intrattenimento televisivo. E a inaugurare questa nuova fase non sarà un kolossal di Hollywood, ma il programma simbolo di Sky Italia: X Factor 2025.

Dallo stadio al palcoscenico

Fin dalla sua introduzione, all’inizio del 2024, Piracy Shield è stato al centro di critiche, incidenti tecnici e tensioni con gli ISP. Nonostante i difetti e i “danni collaterali”, il sistema non ha mai smesso di far discutere. L’estensione approvata in estate ha però cambiato il gioco: ora anche concerti, première cinematografiche e show TV entrano nella lista dei contenuti da blindare.

L’AGCOM lo ha confermato: “Sarà possibile disabilitare l’accesso ai contenuti diffusi illecitamente durante i primi trenta minuti dalla trasmissione in diretta, incluse anteprime e programmi di intrattenimento”.

X Factor nel mirino dei pirati

Sky ha depositato la richiesta di protezione per X Factor 2025 il 12 settembre, denunciando “una violazione grave, continua e sistematica” dei propri diritti. Il canale Sky Uno (EPG 108) risultava infatti disponibile su vari servizi IPTV illegali. Con la nuova stagione trasmessa dal 11 settembre al 4 dicembre, il rischio di perdere valore economico era troppo alto.

AGCOM ha accertato che il dominio incriminato (dtsinc.cc), registrato con NameCheap e mascherato da Cloudflare, offriva il canale in streaming pirata. Nonostante l’anonimato, un’indagine parallela legata agli US Open ha ricondotto l’infrastruttura a una società di hosting rumena, NexonHost Srl.

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Blocco totale e continuo

Sky ha chiesto – e ottenuto – non solo il blocco immediato del dominio, ma anche un’ingiunzione dinamica: ogni futuro sottodominio, alias o indirizzo IP collegato potrà essere oscurato senza nuove richieste. Un provvedimento che, di fatto, comporta la chiusura 24 ore su 24 dell’intero servizio IPTV coinvolto.

Secondo AGCOM, “il valore dei diritti lesi risiede proprio nella prima diffusione del contenuto audiovisivo”, motivando così la necessità di un’azione cautelare urgente.

Una mossa simbolica o l’inizio di una nuova era?

Proteggere un talent show con lo stesso rigore riservato alla Serie A può sembrare sproporzionato, specie vista la facilità con cui nuovi servizi pirata nascono altrove. Ma la scelta di X Factor è altamente simbolica: mostra come la guerra alla pirateria in Italia non voglia più distinguere tra sport e spettacolo.

Se Sky riuscirà a mantenere la pressione, questi blocchi resteranno attivi a tempo indeterminato, finché AGCOM non deciderà diversamente. In altre parole: lo “scudo” ora non difende più solo il calcio, ma l’intero business dell’intrattenimento dal vivo.

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