Piracy Shield vuole proteggere anche la pirateria cinematografica
Il sistema “Piracy Shield” in Italia, originariamente concepito per proteggere le trasmissioni sportive in diretta dalla pirateria, sta per subire un’importante espansione. Dopo un anno dall’implementazione, i titolari dei diritti stanno spingendo per un aggiornamento che includa una gamma più ampia di contenuti, tra cui i film. Questa proposta sarà discussa in una prossima consultazione pubblica.
Dal suo lancio, il sistema ha bloccato migliaia di indirizzi IP e nomi di dominio associati a trasmissioni non autorizzate, considerato un grande successo dalle autorità e dai titolari dei diritti. Tuttavia, nel tempo sono emerse alcune criticità, come casi di “overblocking”, dove l’accesso a servizi legittimi come Google Drive e Cloudflare è stato bloccato. Di fronte a queste problematiche, è aumentata la richiesta di maggiore trasparenza e responsabilità.
In risposta a queste sfide, le autorità italiane non sono rimaste inattive. Sono state apportate modifiche tecniche e, in ottobre, è stata approvata una modifica per obbligare anche i servizi VPN e DNS a rispettare gli ordini di blocco. Recentemente, la Corte di Milano ha stabilito che Cloudflare deve bloccare i target del “Piracy Shield” su tutti i servizi applicabili.
Nel prossimo anno, si prevede che il quadro legale del “Piracy Shield” (Legge 93/23) venga aggiornato ulteriormente, dopo una consultazione pubblica. AGCOM, l’agenzia responsabile del sistema di blocco, ha annunciato nel suo rapporto annuale che procederà con le necessarie modifiche alle normative e con l’aggiornamento delle funzionalità della piattaforma di blocco.
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Protezione per le prime di Film?
Le osservazioni di AGCOM suggeriscono che anche altri contenuti, oltre agli eventi sportivi, potrebbero ricevere protezione dal “Piracy Shield”. Questo è un aspetto molto atteso dal gruppo anti-pirateria locale FAPAV, che rappresenta importanti organizzazioni e aziende cinematografiche, tra cui le filiali italiane di Netflix, Universal, Warner Bros e Walt Disney.
Il presidente di FAPAV, Bagnoli Rossi, ha elogiato AGCOM per l’implementazione del “Piracy Shield”, definendolo uno strumento fondamentale nella lotta contro la pirateria. Ha anche espresso il desiderio di espandere il sistema per includere film e programmi televisivi non sportivi.
FAPAV desidera rendere il “Piracy Shield” lo standard de facto per il blocco di una varietà più ampia di contenuti protetti da copyright. Questa proposta solleva interrogativi poiché il sistema prevede una finestra di blocco di 30 minuti, concepita per proteggere i diritti dei titolari durante le trasmissioni in diretta. Estendere questa tecnologia a contenuti non in diretta potrebbe comportare un rischio maggiore di errori.
Sebbene AGCOM non abbia esplicitamente menzionato l’inclusione di contenuti non in diretta, è chiaro che i titolari dei diritti sosterranno questa idea durante la consultazione pubblica. Questo tema alimenterà sicuramente discussioni, controversie e polemiche nel 2025.
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