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Pirateria IPTV, stretta storica in Italia: 2.282 utenti multati fino a 5.000 euro

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In Italia la guerra contro la pirateria IPTV entra nel vivo, e stavolta a pagare non sono solo i fornitori illegali, ma anche gli utenti finali. In un’azione senza precedenti, 2.282 abbonati a servizi IPTV pirata sono stati multati in tutta la Penisola: le sanzioni partono da 154 euro, ma possono arrivare fino a 5.000 euro per i recidivi. È la prima vera applicazione concreta della Legge 93/2023, e le autorità promettono: non sarà un caso isolato.

Tutto è cominciato mesi fa, quando un protocollo d’intesa tra la Procura, la Guardia di Finanza e AGCOM ha stabilito un piano di cooperazione per tracciare e colpire gli utenti dei servizi IPTV illegali. I dati – molto probabilmente raccolti durante blitz contro piattaforme pirata – hanno permesso di risalire a email, IP e dettagli personali di migliaia di abbonati. E ora le multe stanno arrivando.

Il primo blitz su larga scala è legato a un’operazione condotta lo scorso ottobre a Lecce, dove fu smantellata una rete IPTV di vaste proporzioni. Da lì, è partito un domino: altre tre Procure hanno già aperto indagini simili, e nuove sanzioni sono in arrivo.

A rendere il tutto ancora più efficace è il sistema Piracy Shield, introdotto dalla stessa Legge 93/2023, che consente agli ISP di bloccare in tempo reale le trasmissioni pirata, in particolare quelle legate alle partite di calcio – un settore chiave per l’economia mediatica del Paese.

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Non a caso il promotore della legge anti-pirateria è proprio Claudio Lotito, senatore e presidente della Lazio, che ha commentato così le multe:

“Adesso si fa sul serio. Chi sbaglia, paga. Non si scherza più.”

Il mondo del calcio italiano applaude compatto.
Luigi De Siervo, CEO della Serie A, ha dichiarato:

“Chi commette atti di pirateria in Italia non può più dormire sonni tranquilli.”

Anche il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha ricordato:

“Abbiamo una legge eccellente. Ma serve applicarla. E questo significa colpire sia chi vende, sia chi compra pirateria.”

A chiudere il cerchio ci pensa Beppe Marotta, presidente dell’Inter:

“È il momento di dire basta. Se prima c’era solo un cartellino giallo, oggi c’è un rosso diretto. La legge servirà a ristabilire equilibrio economico e sostenibilità nel calcio.”

Resta da vedere se le sanzioni spingeranno davvero gli utenti a passare ai servizi legali. Di certo, con multe fino a 5.000 euro sul tavolo, guardare la partita “gratis” non è mai stato così rischioso.

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Marco Van Basten
Marco Van Basten
1 mese fa

Completamente falso che Piracy Shield abbia originato una sola di quelle multe. Sono il frutto di lavoro sul campo con i metodi classici della GdF. A partire dal sequestro dei server i Lecce.
Dove, degli sprovveduti pirati, hanno pagato i loro abbonamenti con metodi tracciabili.
Oppure fornite le prove che, intercettando un collegamento ad un server pirata bloccato da Piracy Shield, sia stato identificato un ip, protetto da vpn, si sia risaliti al proprietario e, dopo esame dei movimenti bancari dello stesso, alla prova che abbia effettuato pagamenti riconducibili ad un abbonamento iptv pirata.
Al momento sono solo articoli pilotati al mainstream per dare credito a quel flop gigantesco che e’ la piattaforma di AGCOM, che sta sperperando soldi e risorse pubbliche.