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Riconoscimento facciale: il Regno Unito respinge richieste di regole più chiare

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In risposta alla commissione per la giustizia e gli affari interni del Parlamento britannico (JHAC), il governo britannico ha respinto le richieste di una legislazione più chiara che regoli l’uso del riconoscimento facciale da parte delle forze di polizia.

La JHAC aveva precedentemente messo in discussione la base legale di questa tecnologia e raccomandato l’istituzione di un nuovo quadro legislativo. Tuttavia, il governo sostiene che le leggi esistenti, come il Data Protection Act 2018 e il Human Rights Act, sono sufficienti a regolamentare l’uso del riconoscimento facciale.

Questa decisione è stata accolta con critiche da parte di vari gruppi, tra cui organizzazioni della società civile, esperti legali ed ex commissari britannici per la biometria e la sorveglianza. Essi sostengono che l’attuale mosaico di leggi è inadeguato e non fornisce una guida chiara sull’uso di questa potente tecnologia.

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Nonostante queste preoccupazioni, il governo britannico ha raddoppiato il suo sostegno al riconoscimento facciale. Il primo ministro Rishi Sunak ha recentemente annunciato un investimento di 55,5 milioni di sterline nella tecnologia nei prossimi quattro anni.

Questo sviluppo evidenzia il dibattito in corso sull’uso del riconoscimento facciale da parte delle forze dell’ordine. Mentre i sostenitori sostengono che si tratta di un prezioso strumento per la prevenzione e l’individuazione dei reati, i critici sono preoccupati per il potenziale di abuso e violazione della privacy.

Resta da vedere come verrà risolta questa questione, ma è chiaro che l’uso del riconoscimento facciale da parte delle forze di polizia continuerà a essere oggetto di intenso scrutinio e dibattito.

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