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Riconoscimento facciale per la polizia: il Regno Unito apre un bando

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Il Ministero dell’Interno del Regno Unito (Home Office) ha pubblicato un bando di gara per un nuovo software nazionale di riconoscimento facciale destinato alle forze dell’ordine, nell’ambito del crescente utilizzo di questa tecnologia da parte delle autorità britanniche.

Secondo il bando, l’azienda vincitrice dovrà fornire un’interfaccia di programmazione applicativa (API) per il matching facciale e servizi associati. Il prodotto sarà utilizzato all’interno del progetto “Strategic Facial Matching” (SFM) per fornire infrastruttura, software e migrazione dati per il nuovo servizio nazionale di riconoscimento facciale.

Questo bando arriva dopo la promessa del Ministro della Polizia britannico, Chris Philp, di aumentare l’uso del riconoscimento facciale in tempo reale per identificare sospetti e prevenire il crimine. Nell’ottobre 2023, Philp aveva svelato piani per costruire un database nazionale di riconoscimento facciale che integrasse la capacità di ricerca facciale all’interno del Database Nazionale della Polizia (PND) con il database dell’Ufficio Passaporti del Regno Unito, che contiene le immagini di 45 milioni di titolari di passaporto britannico.

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Il piano è stato criticato da associazioni per i diritti umani e condannato dal Commissario Scozzese per la Biometria, Brian Plastow. Nonostante le critiche, tuttavia, le autorità britanniche continuano a spingere per l’utilizzo del riconoscimento facciale nelle attività di polizia. Ad aprile, il Primo Ministro del Regno Unito, Rishi Sunak, ha annunciato che il paese investirà 55,5 milioni di sterline (circa 69,5 milioni di dollari) in questa tecnologia nei prossimi quattro anni.

Il progetto SFM è gestito dall’unità Biometrics (HOB) del Ministero dell’Interno. L’HOB gestisce già il Biometrics Services Gateway (BSG), un sistema utilizzato per archiviare e ricercare dati biometrici. Il BSG include un’API per un servizio di verifica mobile delle impronte digitali, integrato nelle piattaforme mobili e nelle app di 35 forze di polizia e autorità per l’immigrazione. Il prossimo passo dell’agenzia è quello di estendere questo servizio al riconoscimento facciale.

“I servizi biometrici mobili potrebbero essere estesi alla modalità facciale, sfruttando la diffusione delle capacità di imaging presenti ormai ovunque negli smartphone, insieme ad app e infrastrutture già integrate con il BSG”, si legge nel documento.

Per presentare il progetto a fornitori e reparti IT interni, il Ministero dell’Interno sta organizzando un workshop online il 17 luglio. Le iscrizioni al workshop si chiudono il 12 luglio.

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