Rivoluzione nelle protesi: micromagneti per un controllo più preciso
I ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna hanno sviluppato un innovativo braccio protesico che si basa sulle sensazioni degli arti fantasma. Questo straordinario progetto è stato testato con successo su un paziente di 34 anni, di nome Daniel.
Gli esperimenti hanno previsto l’impianto di sei minuscoli magneti, di pochi millimetri di diametro, nei muscoli del paziente. Successivamente, è stato installato un braccio protesico chiamato Mia-Hand, costituito da un bracciale in fibra di carbonio posizionato sopra il moncone.
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Durante le prove, i “muscoli” della protesi si contraevano in risposta ai segnali neurali generati dal pensiero di muovere le dita. Ciò è possibile grazie ai sensori del campo magnetico presenti nel bracciale, in grado di rilevare i movimenti dei magneti impiantati. In base alla direzione dei magneti e dei muscoli, le dita della protesi venivano attivate di conseguenza.
Grazie a questo sistema, Daniel è stato in grado di compiere una vasta gamma di attività, come aprire barattoli, utilizzare un cacciavite, chiudere una borsa con la cerniera, maneggiare un coltello e sollevare e spostare oggetti. Inoltre, quando lavorava con oggetti fragili, Daniel poteva regolare con precisione la forza di presa.
Questo innovativo braccio protesico, basato sulle sensazioni degli arti fantasma, rappresenta un importante passo avanti nel campo della robotica e della riabilitazione degli amputati.
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