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Sam Altman e il futuro distopico delle banche: arriva l’ID oculare per fermare le frodi

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Il CEO di OpenAI porta il controverso World ID nel cuore della finanza, tra promesse di sicurezza e paure da Grande Fratello.

Quando Sam Altman prende la parola, il mondo ascolta. Ma questa volta, il messaggio è inquietante. Durante la conferenza della Federal Reserve statunitense sulla regolamentazione bancaria, il CEO di OpenAI ha lanciato un vero e proprio allarme: “L’intelligenza artificiale ha già reso inutili i sistemi di autenticazione che conosciamo”. Secondo lui, siamo sull’orlo di una crisi globale delle frodi digitali. E la soluzione? Scansionare le iridi di miliardi di persone.

La proposta: combattere l’IA con l’IA (e un po’ di blockchain)

Altman non si è limitato ad avvertire le autorità finanziarie. Ha presentato il suo “scudo” contro la minaccia: World ID, il sistema di identificazione biometrica che usa la scansione dell’iride per distinguere gli umani dai bot, memorizzando tutto su blockchain. È sviluppato da Tools for Humanity, una startup fondata da Altman stesso.

Un’idea potente quanto controversa. Secondo lui, mentre l’intelligenza artificiale minaccia ogni metodo di sicurezza esistente — dai selfie alla voce — serve un nuovo standard globale per riconoscere gli esseri umani nel mondo digitale.

“Sono terrorizzato dall’idea che ci siano istituzioni che ancora accettano l’impronta vocale. L’IA la batte in pochi secondi”, ha detto.

Il sogno (o incubo) di un mondo iper-verificato

Per Altman, il mondo va verso un’era in cui “l’intelligenza sarà troppo economica per essere misurata”. E in quel contesto, ci dice, servono strumenti radicali per evitare che tutto collassi sotto il peso delle frodi digitali. Il World ID, in questa visione, è la chiave per una nuova era economica e sociale, dove gli umani devono essere riconosciuti come tali prima di fare qualsiasi cosa online: dalle transazioni bancarie all’accesso ai social.

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E il tempismo è chiaro: con l’ex CEO di X, Linda Yaccarino, ormai fuori scena, e con le Big Tech che spingono sempre più sull’IA, Altman vuole conquistare anche il settore finanziario.

Le critiche: controllo, sorveglianza e perdita di autonomia

Ma fuori dalla sala conferenze, le reazioni sono tutt’altro che entusiaste. World ID è già stato definito un sistema distopico da diversi osservatori. La rivista Reclaim the Net, ad esempio, parla di una “normalizzazione della sorveglianza biometrica”, con potenziali rischi enormi per la privacy, la gestione dei dati e la libertà individuale.

“L’idea di legare l’identità digitale alla biometria è pericolosa. Paesi come Germania e Francia hanno già chiesto chiarimenti o imposto limitazioni”, ha scritto il giornalista Ken Macon.

Durante la sessione Q&A, un partecipante ha chiesto ad Altman cosa pensa del rischio che l’IA prenda decisioni contrarie ai valori democratici. Dopo mezz’ora passata a esaltare le potenzialità dell’IA, Altman ha schivato la domanda: “Non è il mio campo”. Una risposta che ha lasciato molti con più dubbi che certezze.

Visione o minaccia?

In definitiva, il World ID di Altman potrebbe diventare uno degli strumenti più potenti per combattere frodi e bot. Oppure potrebbe aprire la porta a un nuovo tipo di sorveglianza globale, dove ogni essere umano deve dimostrare di essere tale per poter accedere a internet, a una banca, o perfino a un social.

Una cosa è certa: Altman ha lanciato il guanto di sfida. E mentre le banche centrali riflettono, la società civile osserva — con crescente preoccupazione.

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