Scandalo Piracy Shield: Giomi rompe il silenzio e accende la polemica
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) è al centro di una controversia interna riguardante la piattaforma Piracy Shield, con la commissaria Elisa Giomi che ha recentemente espresso le sue preoccupazioni in un lungo post su LinkedIn. La sua dichiarazione mette in luce una profonda spaccatura all’interno dell’Autorità, evidenziando questioni di trasparenza e la mancanza di alternative valide nella gestione della piattaforma.
La commissaria Giomi ha chiarito che la questione di Piracy Shield ha diviso Agcom in due fazioni. Da un lato, ci sono i commissari Giacomelli e Giomi stessi, che hanno manifestato il loro disaccordo sulla piattaforma, mentre dall’altro lato, ci sono gli altri membri che hanno votato a favore della sua implementazione. Nonostante la necessità di combattere la pirateria, la modalità di creazione e gestione della piattaforma ha sollevato preoccupazioni, in particolare riguardo alla trasparenza nel processo decisionale.
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Nel suo post, Giomi ha sottolineato che Piracy Shield, pur essendo un’iniziativa legittima, presenta gravi problemi. Ha proposto di sospendere temporaneamente l’attività della piattaforma, citando malfunzionamenti ricorrenti e recenti polemiche, come l’incidente che ha coinvolto l’errato blocco di Google Drive. Giomi ha anche messo in discussione la trasparenza delle consulenze esterne e la mancanza di esplorazione di soluzioni alternative, sottolineando l’ambiguità della donazione della piattaforma da parte della Lega di Serie A, un soggetto direttamente coinvolto.
Le preoccupazioni di Giomi sono state amplificate dalle dichiarazioni dell’altro commissario, Antonello Giacomelli, che ha scelto di non votare la diffida a DAZN in segno di protesta. Anche lui ha espresso la necessità di riconsiderare Piracy Shield, affermando che la piattaforma, così com’è, non può funzionare e comporta rischi inaccettabili per aziende e utenti.
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