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Scarafaggi cyborg in guerra? La distopia militare potrebbe arrivare entro 25 anni

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Sembra uscito da un film di fantascienza, ma è una prospettiva tutt’altro che improbabile: scarafaggi controllati da remoto, armati di telecamere e sensori, pronti a infilarsi in ogni fessura per raccogliere dati e sorvegliare bersagli nemici. Secondo l’ex membro della Commissione ONU per il Disarmo, Igor Nikulin, entro 20-25 anni questi “scarafaggi da combattimento” potrebbero diventare realtà.

Il motivo? La tecnologia sta correndo, e con essa anche l’ambizione militare.

Cyborg a sei zampe: l’inizio è già qui

Il giorno prima, un report di Reuters ha rivelato che la Germania sta esplorando il potenziale degli insetti meccanizzati nella pianificazione dei conflitti del futuro. Tra le startup coinvolte, spicca Swarm Biotactics, che ha mostrato i primi prototipi di “scarafaggi cyborg”: insetti reali equipaggiati con micro-zaini contenenti videocamere e sensori per la raccolta dati in tempo reale.

Si muovono in silenzio. Sono invisibili. E possono infiltrarsi ovunque.

Secondo Nikulin, per ora siamo ancora agli albori: i dispositivi sono ancora rudimentali, ma estremamente versatili. In ambienti chiusi, urbani o in teatri di guerra ad alta densità, potrebbero rivelarsi armi invisibili, capaci di superare barriere fisiche e tecnologiche.

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Il vero limite oggi, spiega Nikulin, è la miniaturizzazione: mancano microprocessori abbastanza piccoli da garantire controllo e autonomia ai piccoli agenti. Ma con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e della bioingegneria, il confine tra organismo e macchina si fa sempre più sottile.

In un mondo dove i droni volanti sono già realtà, gli insetti-cyborg rappresentano la prossima frontiera, potenzialmente ancora più inquietante: un esercito silenzioso, biodegradabile, sacrificabile, e difficilissimo da rilevare.

Sorveglianza totale, anche sotto il pavimento

Che si tratti di guerra urbana, spionaggio industriale o operazioni sotto copertura, l’utilizzo di insetti robotici potrebbe eludere qualsiasi tipo di difesa tradizionale. Nessun radar li rileva. Nessuna barriera li ferma. Possono osservare, ascoltare e trasmettere — senza che nessuno se ne accorga.

La domanda non è più se queste tecnologie saranno sviluppate, ma quanto siamo disposti a spingerci oltre. E se davvero il mondo è pronto per una guerra combattuta anche da insetti potenziati a distanza.

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