Servire e proteggere: Detroit accoglie la sua gigantesca statua di RoboCop

Detroit ha finalmente il suo eroe. Non quello fatto di carne e ossa, ma quello che negli anni ’90 ha acceso l’immaginazione di un’intera generazione: RoboCop. Il leggendario poliziotto robotico, simbolo di una città ruvida, combattiva e sempre pronta a rialzarsi, ora domina lo skyline dell’Eastern Market con una statua che è già diventata un’attrazione.

L’opera è imponente: 3,3 metri d’altezza, 1,6 tonnellate di bronzo fuso e una presenza che sembra uscita direttamente dal film. Il monumento si trova davanti agli studi cinematografici Free Age, dove accoglie residenti e turisti con la sua posa iconica, metà minaccia e metà promessa di giustizia.

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Un sogno nato sui social e diventato realtà

La storia della statua è quasi cinematografica quanto il personaggio stesso. Tutto è iniziato nel 2011 quando un utente di Twitter decise di scrivere all’allora sindaco di Detroit, Dave Bing, proponendo l’idea con un tono scherzoso ma visionario:

«C’è una statua di Rocky a Filadelfia, e RoboCop farebbe il culo a Rocky. Sarebbe un grande ambasciatore di Detroit.»

La frase divenne virale. Da lì partì una mobilitazione sorprendente: il collettivo artistico Imagination Station lanciò una campagna Kickstarter, raccogliendo oltre 67.000 dollari, e incaricò lo scultore Giorgio Jikas di dare vita al progetto.

Un percorso lungo 14 anni

Nonostante l’entusiasmo, la strada non è stata breve. La statua venne completata nel 2017, ma le autorizzazioni per l’installazione si rivelarono un labirinto di burocrazia, diritti d’immagine e complicazioni assicurative. Solo nel 2022 arrivò il via libera ufficiale.
Poi è iniziata un’altra missione: trovare un luogo che fosse sicuro, adatto e simbolicamente perfetto. Ci sono voluti altri tre anni, ma ora il colosso metallico ha finalmente trovato casa.

E così, dopo 14 anni di attesa, crowdfunding, lavoro artigianale e burocrazia infinita, Detroit può dire di avere il suo nuovo guardiano: un RoboCop che non protegge davvero le strade, ma alimenta l’orgoglio cittadino e celebra una delle icone pop più amate d’America.

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