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Streaming Community sotto indagine: DDay fa chiarezza tra allarmismi e realtà

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Negli ultimi giorni si è scatenata una tempesta di notizie attorno al noto portale Streaming Community, uno dei siti più popolari in Italia per la visione gratuita (e illegale) di film e serie TV. A scatenare l’ondata mediatica è stato un articolo pubblicato da DDay.it, che ha poi ispirato – o meglio, “rivisitato creativamente” – una serie di altri articoli su giornali e siti web.

Proprio per questo, la redazione di DDay ha deciso di intervenire con un video chiarificatore, facendo ordine tra fatti, equivoci e leggende metropolitane. Ecco cosa sta davvero succedendo.

Il fatto: Streaming Community è oggetto di un’indagine penale

La notizia centrale è una e verificata: la Procura di Roma ha avviato un’indagine formale su Streaming Community. Il motivo? Il sito non solo diffonde opere protette da diritto d’autore, ma offre anche un sistema a pagamento per scaricare i contenuti e aggirare la lentezza dello streaming. Questo rende il tutto ancora più grave, perché si configura un lucro diretto da attività illecite.

Secondo quanto riportato, la piattaforma è da tempo nel mirino delle autorità. Viene fatta saltare da un dominio all’altro per ostacolarne il funzionamento, ma non è stata ufficialmente chiusa (almeno non ancora).

Nessun ruolo diretto di Piracy Shield (per ora)

Contrariamente a quanto suggerito da alcuni titoli sensazionalistici, Piracy Shield non è coinvolto direttamente nella vicenda. È vero che il sistema – promosso da AGCOM – ha esteso i suoi poteri al settore audiovisivo, ma non è ancora operativo per i contenuti come film e serie TV. Al momento, resta legato alla lotta contro la pirateria sportiva, in particolare quella calcistica.

📍 Lo screenshot dell’IP “tracciato” è reale, ma va contestualizzato

Uno dei punti più discussi riguarda un messaggio di blocco che appare quando si tenta di accedere a uno dei vecchi domini di Streaming Community: “Attenzione: stai compiendo un reato, il tuo indirizzo IP è a disposizione della magistratura”.

DDay conferma che questo tipo di schermata è autentica ed è comparsa a chi ha provato a collegarsi durante un determinato periodo. Tuttavia, si tratta di una comunicazione generica usata in passato anche in altri sequestri, non una prova diretta che chiunque abbia visitato il sito riceverà automaticamente una multa.

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💸 Le multe però… stanno arrivando davvero

Ed ecco la vera svolta. DDay lancia un avvertimento serio e documentato: le multe agli utenti finali sono già realtà.

Nella settimana precedente all’articolo, sono state notificate circa 2.000 sanzioni a utenti che usufruivano di IPTV illegali, tracciati tramite metodi di pagamento e incroci di dati. Ma non è finita qui. Oggi, grazie a un nuovo protocollo firmato a settembre 2023, le forze dell’ordine possono ottenere dai provider i dati degli utenti collegati a un IP senza dover passare per lunghe trafile giudiziarie.

In pratica: se visiti un sito illegale, il tuo IP può essere registrato, identificato e – in certi casi – associato a una persona reale. E no, non serve nemmeno aver pagato: anche la semplice fruizione può bastare.

🧠 Cosa significa tutto questo per chi guarda film “gratis” online?

Non si tratta di creare allarmismo gratuito, ma di prendere atto che la situazione sta cambiando. L’era dell’“impunità garantita” per chi guarda serie TV e film piratati potrebbe essere al tramonto.

La differenza con il passato? Oggi le autorità hanno gli strumenti per colpire anche gli utenti. Non è detto che accada, ma i primi casi concreti stanno emergendo e altri sono già in preparazione.

🎯 Conclusione: Streaming Community è solo la punta dell’iceberg

Il caso di Streaming Community è emblematico, ma potrebbe essere solo il primo di una lunga serie. Le indagini si stanno estendendo a DNS pubblici, VPN e altre tecnologie usate per aggirare i blocchi. La pirateria non è più considerata una “ragazzata” e le istituzioni – guidate da figure come il commissario Capitani – sembrano determinate a colpire, anche nel settore audiovisivo.

Morale? Sei libero di fare quello che vuoi, ma oggi – più di ieri – potrebbe davvero costarti caro.

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