Telefónica e LaLiga si alleano per proteggere i contenuti sportivi

Nel 2024, la Liga spagnola di calcio ha intrapreso azioni legali che hanno portato Telefónica, gigante delle telecomunicazioni, a rivelare l’identità di presunti pirati tra i propri abbonati. Questa collaborazione era attesa, considerando che Telefónica ha recentemente acquisito i diritti di trasmissione delle partite di LaLiga per 1,2 miliardi di euro. Tuttavia, un aspetto sorprendente è l’esistenza di un accordo anti-pirateria tra le due aziende che sembra operare in direzione opposta.
Tradizionalmente, gli ISP (Internet Service Providers) hanno difeso strenuamente i diritti alla privacy dei propri abbonati contro le richieste di identificazione da parte dei detentori di diritti. Negli ultimi anni, tuttavia, questo approccio ha iniziato a cambiare. Mentre la vendita di abbonamenti internet copriva la maggior parte delle spese, la protezione dei clienti accusati di file-sharing illecito ha comportato lunghe battaglie legali, con casi portati fino alle corti più alte degli Stati Uniti e dell’Europa.
Un esempio significativo risale al 2005, quando l’organizzazione Promusicae ha citato in giudizio Telefónica per ottenere le identità degli utenti accusati di pirateria musicale tramite KaZaA. Telefónica ha combattuto duramente e nel 2008 ha ottenuto una vittoria storica dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, stabilendo che gli ISP non erano obbligati a fornire tali informazioni.

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Con il passare del tempo, le modifiche legislative e la spinta al profitto hanno reso obsoleta questa vittoria. Gli ISP hanno cominciato a vendere accesso a internet insieme a contratti per telefonia mobile e pacchetti di TV in diretta, rendendo sempre più sfumate le linee tra i titolari di diritti esclusivi e i distributori autorizzati.
Nel 2024, a seguito di azioni legali contro la pirateria da parte di LaLiga, Telefónica ha iniziato a rivelare le identità degli abbonati accusati, basandosi esclusivamente sulle affermazioni di LaLiga. Se ci sono state resistenze, non sono emerse durante le discussioni riservate; l’unica evidenza di collaborazione è emersa pubblicamente. Le divulgazioni avvengono ora su base continuativa, con LaLiga che fornisce indirizzi IP e Telefónica che identifica i presunti trasgressori. Le lettere successive inviate agli abbonati contengono proposte di accordo per somme che oscillano attorno a poche centinaia di euro, destinate a fungere da deterrente contro la pirateria.
L’accordo tra Telefónica e LaLiga si estende anche al blocco di siti pirata. LaLiga invia settimanalmente gli URL ai quali i diritti di trasmissione si riferiscono, facilitando così il blocco efficace di contenuti illeciti. Telefónica ha investito enormemente per garantire i diritti di trasmissione, e Movistar Plus+, la sua piattaforma di TV digitale, detiene quasi il 50% del mercato spagnolo.
Questa collaborazione rappresenta una nuova era nella lotta contro la pirateria, in cui i confini tra diritti di distribuzione e responsabilità degli ISP si stanno sfumando. Sebbene tali accordi siano comuni, la particolare natura della collaborazione tra Telefónica e LaLiga potrebbe avere implicazioni significative per il futuro della pirateria online. In un contesto in cui i principi della vittoria del 2008 sembrano ormai superati, i pirati potrebbero trovarsi più vulnerabili che mai.
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