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Telegram stringe un patto milionario con Elon Musk: Grok arriva in chat!

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Colpo di scena nel mondo della tecnologia: Telegram e xAI, la società di Elon Musk, hanno siglato una partnership da 300 milioni di dollari che promette di rivoluzionare l’esperienza di messaggistica. Ad annunciarlo è stato lo stesso Pavel Durov, fondatore di Telegram, direttamente sul suo canale ufficiale.

L’accordo, della durata di un anno, prevede l’integrazione del chatbot Grok all’interno dell’app, offrendo agli utenti una nuova modalità di interazione intelligente. In cambio, Telegram riceverà non solo un maxi assegno da 300 milioni, ma anche il 50% dei ricavi generati dagli abbonamenti xAI venduti tramite la piattaforma. Un’intesa che unisce due dei nomi più potenti del panorama tech mondiale in un’alleanza che profuma di futuro.

Ma non è tutto oro quello che luccica. Nello stesso annuncio, Durov ha anticipato che sarà a Dubai nella prima metà di giugno, promettendo “buone notizie”. Tuttavia, la sua libertà di movimento è ancora in discussione: la procura di Parigi ha infatti confermato che l’imprenditore non può lasciare la Francia senza l’autorizzazione ufficiale dell’indagine in corso.

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Il motivo? Una precedente richiesta di Durov per recarsi negli Stati Uniti era stata respinta dalle autorità francesi, che non sembrano intenzionate a concedere deroghe, nemmeno per Dubai. Il fondatore di Telegram si trova così in una posizione curiosa: da un lato firma uno degli accordi più ambiziosi della sua carriera, dall’altro è bloccato sul suolo francese da una decisione giudiziaria.

Intanto, anche Instagram entra nella partita, cancellando alcuni dei post di Durov. La piattaforma, di proprietà di Meta, ha iniziato a rimuovere contenuti pubblicati dall’imprenditore, alimentando nuove tensioni tra big tech, libertà di espressione e interessi politici.

Una cosa è certa: la partnership tra Telegram e xAI segna un punto di svolta nell’integrazione tra intelligenza artificiale e messaggistica, con potenziali sviluppi che potrebbero ridefinire il concetto stesso di “chat”. Resta da vedere se e quando Durov potrà annunciare le “buone notizie” di persona… o se dovrà farlo, ancora una volta, da remoto.

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