Tensioni tra Meta e amministrazione Biden sulla censura del COVID-19
Un recente rapporto del Comitato Giudiziario della Camera (HJC) ha fatto luce sui rapporti tesi tra il gigante delle Big Tech Meta Platforms e l’amministrazione Biden in merito alla censura COVID-19. Il rapporto, pubblicato il 1° maggio, contiene documenti precedentemente ottenuti dalla Daily Caller News Foundation (DCNF), che rivelano comunicazioni interne a Meta che descrivono le loro interazioni con la Casa Bianca come una “lotta al coltello”.
Questa tensione è scaturita dall’accusa pubblica del presidente Joe Biden, nel luglio 2021, secondo cui Meta, l’azienda dietro Facebook e Instagram, stava “uccidendo le persone” con la sua inadeguata censura della disinformazione COVID-19. I successivi messaggi WhatsApp tra il COO di Meta, Sheryl Sandberg, e il presidente di Meta per gli affari globali, Nick Clegg, hanno espresso frustrazione per l’approccio della Casa Bianca, definendo il loro comportamento “altamente cinico e disonesto”.
Il rapporto ha anche approfondito la controversia che circonda la teoria della fuga di notizie dal laboratorio sull’origine del COVID-19. Secondo quanto riferito, Zuckerberg si è chiesto se riconoscere pubblicamente le pressioni esercitate dalla Casa Bianca per censurare le discussioni su questa teoria.
Ulteriori tensioni sono sorte quando l’ex direttore della strategia digitale della Casa Bianca Robert Flaherty ha suggerito a Facebook di “cambiare l’algoritmo” per favorire le notizie aziendali rispetto a quelle conservatrici. Questo suggerimento, avanzato durante una telefonata del 2021 tra la Casa Bianca e Facebook, mirava a privilegiare fonti “autorevoli” come il New York Times e il Wall Street Journal a scapito di testate conservatrici “polarizzanti” come il Daily Wire e Tomi Lahren.
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Flaherty ha anche chiesto a Meta di censurare Tucker Carlson, mettendo in dubbio che alterare l’algoritmo per promuovere le fonti di notizie “autorevoli” rispetto alle voci conservatrici possa avere un impatto sull’esitazione dei vaccini. Questa richiesta ha fatto seguito all’annuncio pubblico della Lahren che non avrebbe ricevuto il vaccino COVID-19.
Nell’aprile 2021, la Casa Bianca ha anche fatto pressione su Meta affinché censurasse un video prodotto da Tucker Carlson, ora con il suo Tucker Carlson Network, che sosteneva che “i vaccini non funzionano”.
Un’ingiunzione di un giudice federale ha poi confermato che il video non violava la politica della piattaforma di Facebook.
Il rapporto ha inoltre messo in dubbio la validità di alcuni sforzi di censura incoraggiati dalla Casa Bianca, in particolare quelli basati sul rapporto “Disinformation Dozen” del Centro britannico per il contrasto dell’odio digitale (CCDH), pubblicato nel marzo 2021.Questo rapporto includeva la dottoressa Sherri Tenpenny, il dottor Joseph Mercola, il defunto dottor Rashid Buttar e il candidato indipendente alla presidenza Robert F. Kennedy Jr. nella sua lista di 12 fornitori di disinformazione. Mentre la Casa Bianca ha usato il rapporto per incoraggiare la censura sulle piattaforme di Meta, le e-mail ottenute dall’HJC suggeriscono che Meta dubitava dell’accuratezza dei risultati del CCDH.
Questo rapporto mette in luce il dibattito in corso sulla censura online, in particolare nel contesto di argomenti sensibili come il COVID-19. Solleva interrogativi sul ruolo delle piattaforme di social media nella regolamentazione delle informazioni, sulla potenziale influenza del governo sulla moderazione dei contenuti e sull’impatto della censura sul discorso pubblico.
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