Trovato un modo per generare elettricità dal nulla
Un team internazionale di scienziati guidati da un’équipe della Monash University ha scoperto che un enzima che consuma idrogeno, proveniente dal comune batterio del suolo Mycobacterium smegmatis, è in grado di generare corrente elettrica utilizzando l’atmosfera come fonte di energia. Questo apre all’umanità una fonte di energia quasi illimitata.
L’ossidazione dell’idrogeno molecolare atmosferico, che coinvolge vari tipi di batteri del suolo, è considerata un processo biogeochimico fondamentale. I batteri ossidano almeno il 75% di tutto l’idrogeno rimosso dall’atmosfera, utilizzandolo come fonte di energia supplementare.
Tuttavia, come i batteri ossidino l’idrogeno, che costituisce solo lo 0,00005% dell’atmosfera, è ancora un mistero. Inoltre, non è chiaro come i batteri riescano a neutralizzare l’effetto di un veleno catalitico – l’ossigeno molecolare – che dovrebbe bloccare l’efficienza di un simile processo, soprattutto perché la concentrazione di questa sostanza è di sei ordini di grandezza superiore a quella delle molecole di idrogeno bersaglio.
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Ma gli scienziati hanno studiato il processo sull’esempio del batterio Mycobacterium smegmatis: hanno trovato un enzima Huc, responsabile della reazione di ossidazione dell’idrogeno e dell’ulteriore generazione di energia nelle cellule batteriche; quindi la pellicola con questo enzima è stata applicata all’elettrodo e si è studiata la generazione di elettricità a seconda della quantità di idrogeno nell’aria ambiente. È emerso che l’Huc è in grado di legare e ossidare selettivamente l’idrogeno fino a concentrazioni che superano i limiti dei dispositivi di misurazione (15 volte inferiori ai valori atmosferici).
Gli esperimenti hanno dimostrato che l’Huc purificato può essere conservato per lunghi periodi a temperature inferiori allo zero o fino a 80 gradi Celsius senza perdere la sua capacità di generare elettricità. L’obiettivo immediato è aumentare la produzione di Huc per poterlo utilizzare in modo efficiente su scala industriale.
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