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Trovato un modo per trasferire dati attraverso l’etere a quasi 700 Gbit/s

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I ricercatori dell’Aston Institute of Photonic Technology e dell’Università di Glasgow hanno scoperto come sia possibile trasmettere dati attraverso l’etere a una velocità impressionante di centinaia di gigabit al secondo. E non si tratta di aumentare la potenza del segnale, ma di sviluppare algoritmi per elaborarlo più velocemente quando viene trasmesso senza fili tramite FSO (free-space optics).

Ricetrasmettitore laser a otto fasci per comunicazioni FSO
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La tecnologia wireless FSO trasmette i dati sotto forma di luce attraverso l’aria circostante e, di conseguenza, le condizioni meteorologiche possono causare problemi di rifrazione e distorsione del fascio luminoso, causando turbolenze e perdita di dati. Per ovviare a questo problema, gli scienziati hanno trasmesso simultaneamente più segnali di dati, utilizzando fasci di luce di diversa forma spaziale. In questo modo si evita la perdita di dati, poiché nel ricevitore viene raccolta una quantità maggiore di luce da diversi segnali di forma diversa e i dati originali possono essere decodificati utilizzando un algoritmo speciale.

Una serie di esperimenti di simulazione dell’interferenza atmosferica e l’utilizzo di luci fotoniche disponibili in commercio con modalità selettiva, un transponder commerciale e un emulatore di turbolenza basato su un modulatore di luce spaziale hanno dimostrato che il sistema funziona efficacemente. Il team è riuscito a creare un canale ottico aviotrasportato utilizzando cinque modalità spaziali e ha raggiunto una velocità di trasmissione record di 689,23 Gbit/s.

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