Truffa shock su Steam: un gioco rubava criptovalute agli utenti

Steam è da sempre sinonimo di fiducia per milioni di gamer in tutto il mondo. Eppure, dietro la facciata luccicante della piattaforma, può nascondersi una trappola micidiale. Nel weekend, uno scandalo senza precedenti ha travolto la community: un innocuo platform 2D, Block Blasters, si è rivelato un cavallo di Troia capace di svuotare i portafogli crittografici dei giocatori.
La scoperta in diretta: 32.000 dollari spariti
La vicenda è esplosa grazie allo streamer RastalandTV, che durante una live di beneficenza ha visto sparire davanti ai suoi occhi ben 32.000 dollari in criptovalute, risparmi destinati alle cure per il suo sarcoma al quarto stadio. Un colpo bassissimo che ha scosso non solo i suoi follower, ma l’intero mondo del gaming online.
La patch che ha trasformato il gioco in un malware
Secondo le prime indagini, il titolo sviluppato da Genesis Interactive era pulito al lancio (30 luglio). Solo dopo un mese è arrivata una patch “velenosa”, che ha trasformato un innocente action retrò in una trappola digitale free-to-play.
Gli hacker avrebbero preso di mira con attenzione le loro vittime, inviando persino inviti personalizzati.

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Centinaia di vittime, danni da sei cifre
Il criptoanalista ZachXBT ha stimato almeno 261 vittime per un totale di 150.000 dollari rubati, mentre il collettivo VXUnderground parla di cifre ancora più alte: 478 utenti coinvolti.
Ironia della sorte, i criminali hanno commesso errori grossolani che hanno permesso ai ricercatori di rintracciare rapidamente il bot Telegram usato per la truffa e persino alcuni dati dei presunti autori, tra cui un immigrato argentino residente a Miami.
La reazione (tardiva) di Valve
Valve ha rimosso Block Blasters da Steam solo il 21 settembre, ma al momento non ha rilasciato alcun commento ufficiale. Un silenzio che lascia spazio a domande pesanti: come è possibile che un titolo simile sia riuscito a rimanere online per settimane indisturbato?
Un finale amaro ma con un raggio di speranza
Per RastalandTV, vittima simbolo di questa vicenda, la storia ha avuto un piccolo lieto fine: il noto crypto-blogger Alex Becker ha donato 32.000 dollari per coprire le spese mediche. Un gesto che dimostra come, anche nelle peggiori truffe, la solidarietà della community possa fare la differenza.
Ma la lezione resta: nemmeno Steam è invulnerabile. E in un mondo dove giochi e malware si confondono sempre di più, i gamer dovranno imparare a difendersi da nemici nascosti dietro un click apparentemente innocuo.
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