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Tutto quello che c’è da sapere su Operator, il chatbot che lavora al posto tuo

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OpenAI ha recentemente introdotto Operator, un chatbot AI autonomo progettato per gestire attività online in modo automatico direttamente nel browser cloud dell’azienda. Questo strumento innovativo promette di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con il web, offrendo un assistente virtuale in grado di eseguire operazioni complesse con un semplice comando. Tuttavia, trattandosi di una versione beta, ci sono alcune limitazioni e sfumature da considerare. Ecco una panoramica dettagliata di cosa può fare Operator e dei consigli degli esperti per utilizzarlo al meglio.

Cosa può fare Operator?

Operator rappresenta il primo di una serie di agenti di rete neurale sviluppati da OpenAI. Il sistema opera su un server remoto nel cloud, garantendo che tutti i dati nel browser virtuale siano crittografati. Le chat e le informazioni relative alle sessioni vengono conservate per 90 giorni, anche dopo la cancellazione.

Operator supporta siti HTTPS, il che significa che può eseguire quasi tutte le azioni online. È preconfigurato con una serie di applicazioni e servizi partner, per i quali l’agente è stato specificamente addestrato. Il funzionamento si basa sull’acquisizione di schermate durante la navigazione: in base a queste, Operator segue link, clicca pulsanti e completa attività in modo autonomo.

Un aspetto chiave è la sicurezza: l’utente può riprendere il controllo in qualsiasi momento (durante il quale l’assistente non visualizza lo schermo). Inoltre, operazioni sensibili come l’inserimento di dati di carte di credito, password, acquisti online o la risoluzione di captcha richiedono l’approvazione manuale dell’utente. È possibile personalizzare le istruzioni per aiutare l’AI a comprendere meglio le esigenze specifiche, come la posizione geografica o i siti preferiti.

L’algoritmo è stato addestrato per rifiutare richieste pericolose o illegali, e un sistema di monitoraggio è stato implementato per rilevare situazioni sospette e garantire la resistenza agli attacchi.

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Disponibilità e costi

Attualmente, l’accesso a Operator è riservato agli abbonati del piano Pro di OpenAI, al costo di 200 dollari al mese, e disponibile solo per utenti con un indirizzo IP statunitense. Tuttavia, tra poche settimane, la funzionalità sarà inclusa anche nel piano Plus (20 dollari al mese) e verrà rilasciata una versione API per sviluppatori.

Consigli e recensioni dei tester

OpenAI ha chiarito che Operator è ancora in fase sperimentale e potrebbe commettere errori. Tuttavia, è dotato di un meccanismo di autocorrezione e, in caso di difficoltà, restituisce il controllo all’utente. La capacità di adattarsi a diversi ambienti virtuali è uno dei punti di forza, ma la formulazione delle richieste è cruciale per ottenere risultati ottimali.

Ad esempio, per acquistare biglietti per un concerto, è consigliabile specificare data, ora e utilizzare filtri di ricerca precisi. In un test, Operator non è riuscito a valutare film su Kinopoisk a causa della mancata individuazione della sezione corretta, ma ha gestito con successo attività come la configurazione di un router o l’invio di messaggi su Telegram.

Uno degli scenari più promettenti è la ricerca e raccolta di informazioni. Operator è in grado di trovare rapidamente elenchi di link, prodotti con descrizioni dettagliate o fonti non immediatamente visibili, rendendolo uno strumento utile per ricerche approfondite. Le notifiche in tempo reale permettono di monitorare lo stato delle operazioni e intervenire quando necessario, ad esempio per inserire dati personali.

Un vantaggio aggiuntivo è la possibilità di mantenere l’autorizzazione negli account, proprio come in un browser tradizionale, evitando di dover effettuare il login ogni volta. Tuttavia, per compiti semplici, potrebbe essere più efficiente agire manualmente, poiché Operator potrebbe impiegare più tempo del previsto.

Prime impressioni e futuro

Nonostante sia ancora in fase di sviluppo, Operator ha già conquistato molti utenti grazie alla sua versatilità e potenziale. Tra gli esempi di utilizzo riusciti ci sono la pianificazione di viaggi, la prenotazione di biglietti aerei e l’ordinazione di cibo. OpenAI ha anche condiviso esempi di prompt efficaci e meno efficaci in un post sul blog, aiutando gli utenti a ottimizzare le richieste.

In futuro, OpenAI promette di integrare Operator negli smartphone, ampliando ulteriormente le possibilità di utilizzo. Per ora, però, è importante ricordare che si tratta di uno strumento in evoluzione, che potrebbe non funzionare perfettamente in tutti gli scenari.

Conclusioni

Operator di OpenAI rappresenta un passo avanti significativo nel campo degli assistenti virtuali, offrendo un livello di automazione e personalizzazione senza precedenti. Sebbene sia ancora in fase beta e presenti alcune limitazioni, il suo potenziale è evidente. Con il tempo e gli aggiornamenti, potrebbe diventare uno strumento indispensabile per chiunque desideri semplificare le proprie attività online.

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