Tuxedo taglia i ponti con Snapdragon X Elite: un flop per il chip ARM di Qualcomm su Linux

Tuxedo Computers, uno dei pochi produttori davvero impegnati nel portare il mondo Linux su notebook potenti e moderni, ha deciso di cancellare l’intero progetto che avrebbe dovuto portare sul mercato un laptop basato sul nuovo Qualcomm Snapdragon X Elite.
Una scelta drastica, arrivata dopo mesi di test, tentativi, ottimizzazioni… e una lunga lista di limitazioni che hanno reso l’impresa semplicemente impossibile da portare a termine.

L’azienda non usa mezzi termini: il chip non era in grado di garantire ciò che gli utenti Linux si aspettano da un prodotto premium. E il problema non è solo software: molte restrizioni arrivano direttamente dalla piattaforma stessa, chiusa, poco documentata e complessa da adattare fuori dall’ecosistema Windows per cui è stata pensata.

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Troppe barriere tecniche: il progetto era destinato a fallire

In teoria, Snapdragon X Elite doveva essere il primo vero ARM “da laptop” capace di competere con Apple Silicon. In pratica, per chi sviluppa hardware indipendente è diventato un percorso a ostacoli.
Tuxedo elenca alcune delle limitazioni più critiche:

• Impossibilità di implementare funzioni fondamentali per Linux, come aggiornamenti BIOS personalizzati o un controllo avanzato delle ventole.
• Virtualizzazione non funzionante, una delle feature più richieste dagli utenti Linux professionali.
• Autonomia irraggiungibile, nonostante ARM dovrebbe proprio brillare su questo fronte.
• Prestazioni USB4 instabili, con trasferimenti lontani dagli standard richiesti per un notebook moderno.

Secondo l’azienda, il problema non è mancanza di volontà, ma una piattaforma che non permette di andare oltre ciò che Qualcomm concede. E quando lo sviluppo resta “incatenato”, non resta molto spazio per innovare.

Perché insistere sarebbe stato inutile

Continuare a lavorare sul progetto avrebbe significato arrivare al 2026 con un notebook già vecchio, proprio mentre i laptop con Snapdragon X2 Elite inizieranno a popolare il mercato.
Tuxedo non vuole vendere un prodotto limitato, acerbo e già superato. E per un marchio che basa la propria reputazione su qualità, personalizzazione e piena compatibilità Linux, sarebbe stato un suicidio.

La conclusione è amara ma inevitabile: ARM su laptop Linux non è ancora pronto, almeno non quando l’hardware resta chiuso e poco documentato. E a pagarne il prezzo non è solo Tuxedo, ma l’intero ecosistema che sogna alternative reali ai colossi del settore.

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