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Ucraina: risarcimento di guerra solo per i vaccinati

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Identità digitale e prove generali di sistema di credito sociale. 

L’Ucraina sarà la prima nazione in Europa a lanciare l’Identità digitale e la guerra è stato lo scenario perfetto per introdurre questo sistema di controllo che altro non è che l’anticamera del sistema di credito sociale già ampiamente sperimentato in Cina.

Il presidente Zelensky e i suoi ministri sono consapevoli delle gravi condizioni economiche in cui è piombato il paese e in meno di un mese sono già riusciti a mettere su un sistema per poter risarcire tutti i suoi cittadini… o quasi.

Gli ucraini potranno presto beneficiare di un “risarcimento di guerra” che però, verrà erogato solo sottoforma in digitale e, udite udite, solo a chi ha ricevuto il vaccino contro il Covid-19

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Insieme alla Romania e all’Ungheria, l’Ucraina è stato uno dei popoli meno vaccinato d’Europa; si stima infatti che solo il 36% della popolazione si sia sottoposto a questo trattamento sanitario. Quale occasione migliore se non una guerra per “convincere” la restante popolazione a vaccinarsi? 

Se a pensar male si fa peccato ma quasi sempre si azzecca, dovrei chiedermi come abbia fatto il governo Ucraino a preparare un sistema di Identità digitale in così poco tempo. 

L’Ucraina come apripista per l’Identità Digitale

La guerra è stata dunque il giusto pretesto per favorire l’immissione dell’ormai noto concetto di Identità Digitale, argomento che fino a pochi mesi fa era considerato “complottista” ma che ora la gente ha imparato ad accettare quasi come fosse normale. 

Il risarcimento di guerra verrà effettuato tramite un’applicazione del Ministero della Trasformazione Digitale dell’Ucraina e come detto lo potranno ricevere solo i cittadini vaccinati e solo in formato digitale. L’app del governo ucraino dovrebbe chiamarsi DIIA, che in lingua locale significa “Azione”

L’invasione dell’Ucraina è avvenuta il 24 febbraio, come ha fatto il governo in meno di un mese a realizzare un sistema di identità digitale così complesso?

Come ricevere il risarcimento

Per ottenere questo indennizzo, i cittadini ucraini dovranno installare l’app ed inserire tutti i dati personali tra i quali soprattutto lo stato di vaccinazione.

“Dopo aver installato DIIA, sarai in grado di utilizzare documenti digitali, ricevere servizi pubblici in pochi click, condividere copie di documenti digitali” si legge su DIIA. Oltre a queste simpatiche funzioni, nell’app verranno integrati anche i documenti personali quali carta di identità (o passaporto), passaporto biometrico, carta del contribuente (RNOKPP), patente di guida, carta di circolazione del veicolo e polizza assicurativa del veicolo. Come se non bastasse verranno inseriti anche la carta dello studente, certificato di ricollocamento, IDP, certificato di nascita di eventuali figli e naturalmente il certificato vaccinale. 

Servizi pubblici in linea

L’app DIIA permetterà ai cittadini ucraini di pagare anche le multe, i debiti in procedimenti esecutivi, l’IRPEF, dichiarazioni FOP e tante altre tasse o servizi bancali e postali. Potrai anche richiedere il rinnovo della patente di guida, il certificato di residenza ecc. ecc. 

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“Gloria all’Ucraina. Insieme verso la vittoria” si legge nella descrizione dell’applicazione. Vittoria di che mi viene da pensare? Della guerra mi sembra improbabile dato che da quel che si dice, l’esercito di Zelensky sembra ormai prossimo a sventolare bandiera bianca. Sarà dunque una vittoria del Grande Reset o di quello che i globalisti amano definire “Nuovo Ordine Mondiale”?

Perché è inquietante?

È da quando ho aperto il sito che cerco di parlarti delle teorie dei complottisti, non tanto per convincerti che hanno ragione né per indurti a denigrarli come suole fare il mainstream. Il mio unico scopo è solo quello di indurti ad analizzare i fatti e a ragionare in modo autonomo e senza pregiudizi.

Perché ho il terrore dell’identità digitale? La risposta è molto semplice. Prendiamo come esempio l’Ucraina ma facciamo finta che questo sarà il metodo adottato dai governi mondiali:

  1. Senza vaccino non avrai un’identità (digitale): già questo primo punto sarebbe sufficiente per capire che il vaccino è la base di partenza. Ma andiamo avanti.
  2. La tua intera esistenza verrà trasferita su un supporto online: ciò significa che puoi essere hackerato. I tuoi dati quindi non sono al sicuro.
  3. Dovrai essere in regola con i pagamenti: anche un solo giorno di ritardo nel pagamento di una bolletta o una multa, sarà segnalato dall’applicazione. Cosa succederà se davvero si passerà al Sistema di Credito Sociale? Ops, ho appena introdotto il quarto punto.
  4. Sistema punteggio: il nostro ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao ha già illustrato il piano dell’Identità digitale italiano (IDPay) e ha già lasciato intendere che, proprio come in Cina, ci sarà un premio per i cittadini in regola con le tasse. Ma cosa succederà invece a tutti coloro che non lo saranno?
  5. Il Green Pass diventerà Identità digitale, ma poi? Se come ho previsto in svariati articoli, il nostro attuale “certificato verde” verrà convertito in Identità digitale, come si evolverà in futuro? Dobbiamo pensare che si voglia davvero arrivare al microchip sottocutaneo?
Ti spengo con un click

Potrei fare tanti altri esempi ma sarebbe come ripetere concetti a cui ho già dato ampio spazio in passato. Quello che conta davvero è rendersi conto che stiamo andando verso un sistema di controllo totale, dove i governi avranno il pieno potere sui cittadini e potranno ricattarli in ogni modo. 

Attualmente in Italia, senza il Green Pass non puoi entrare in banca o alle poste… credi che non sia già questo sistema di credito sociale?

Se ora come ora senza il dannato codice QR non possiamo entrare in banca a prendere i nostri soldi, cosa succederà un domani che avremo l’Identità digitale? Quali altri ricatti dovremo sopportare per poter godere dei nostri diritti un tempo inalienabili? A quali rischi andremo incontro se dovessimo osare ribellarci a queste stupide regole?

Per adesso il ricatto è il vaccino, ma un domani? È davvero questo il mondo che vogliamo? Se pensi che tutto questo sia giusto allora… forse ce lo meritiamo.

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