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Un nuovo studio dimostra che Marte è “pieno di vita”

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Secondo gli scienziati, un gigantesco pennacchio di magma lungo 4.000 chilometri attraversa il mantello del Pianeta Rosso e provoca attività sismica in una particolare area della superficie. Non a caso, il solo lander InSight della NASA ha registrato ben 1300 “scosse di Marte” durante i suoi quattro anni di ricerca.

Lo scuotimento della crosta terrestre è solitamente innescato dalla tettonica delle placche o dai pennacchi del mantello. Gli scienziati dell’Università dell’Arizona hanno concluso logicamente che Marte possiede quest’ultimo. Il team ha esaminato l’area intorno alle fessure di Cerberus Fossae – una grande pianura chiamata Elysium Planitia – alla ricerca di caratteristiche che sulla Terra indicano la presenza di pennacchi di mantello. Quando il magma sale, la crosta si solleva e si allunga, finendo per eruttare e formare grandi pianure vulcaniche.

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Il team ha scoperto che la superficie della pianura di Elysium Planitia si è già sollevata di oltre un chilometro e mezzo e le misurazioni del campo gravitazionale nell’area suggeriscono che ciò è causato da qualcosa in profondità nel pianeta. Anche i fondi dei crateri da impatto in quest’area sono inclinati nella stessa direzione, il che suggerisce un sollevamento dal momento della formazione dei crateri.

Applicando un modello tettonico alla regione, i ricercatori hanno scoperto di non poter spiegare le caratteristiche osservate. L’unica spiegazione possibile rimaneva un gigantesco pennacchio di mantello largo circa 4000 chilometri. La scoperta non solo riaccende il dibattito sulla formazione e l’evoluzione del Pianeta Rosso, ma solleva anche nuove preoccupazioni per i futuri colonizzatori: il calore del magma potrebbe infatti innescare reazioni chimiche che risvegliano microbi dormienti.

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