News

Un robot entra in sala operatoria: la prima rimozione della cataratta assistita da IA è realtà

Condividi l'articolo

Per la prima volta nella storia della medicina, un robot ha partecipato attivamente a un’operazione di cataratta su pazienti umani. Il risultato non è solo simbolico, ma clinicamente concreto: interventi riusciti, zero complicazioni e una precisione mai vista prima in oftalmologia.

Il traguardo è stato raggiunto da scienziati e chirurghi dell’Università della California di Los Angeles (UCLA), che hanno annunciato quello che molti considerano un punto di svolta nella chirurgia oculare moderna.

Chirurghi in “cabina di pilotaggio” e microincisioni millimetriche

Nel primo studio clinico ufficiale, 10 pazienti sono stati sottoposti con successo all’intervento. A guidare l’operazione non erano mani umane, ma manipolatori robotici ultra-precisi, controllati dai chirurghi attraverso la piattaforma Polaris.

I medici operavano da una vera e propria cabina di pilotaggio, un’interfaccia avanzata che permette di dirigere il robot con movimenti micrometrici. I bracci meccanici hanno eseguito microincisioni nella cornea, rimosso la lente naturale opacizzata e consentito l’inserimento di una lente artificiale, restituendo la vista ai pazienti.

Il dato che colpisce di più è quello sull’errore operativo: appena 0,053 millimetri. Un livello di controllo praticamente impossibile da raggiungere con la sola mano umana, anche per il chirurgo più esperto.

Leggi anche:

Dieci anni di sviluppo per cambiare il futuro della chirurgia oculare

Lo sviluppo di questo sistema non è stato improvvisato. Ci sono voluti oltre dieci anni di ricerca, test e collaborazione tra ingegneri, medici e scienziati per arrivare a questo risultato.

Ed è proprio qui che si gioca la vera rivoluzione: una precisione così estrema riduce drasticamente i rischi, aumenta la sicurezza dell’intervento e apre la strada a nuove procedure oftalmiche ancora più delicate, potenzialmente accessibili anche a pazienti oggi considerati “ad alto rischio”.

Secondo i ricercatori, l’impiego di robot di questo tipo potrebbe diventare fondamentale soprattutto in interventi complessi, dove anche una frazione di millimetro può fare la differenza tra successo e complicazioni permanenti.

Polaris e Horizon: il primo passo verso una nuova medicina

Il team UCLA non intende fermarsi. L’obiettivo ora è potenziare ulteriormente la piattaforma Polaris, avviare nuove sperimentazioni cliniche e ottenere ulteriori approvazioni normative, così da rendere questa tecnologia disponibile su larga scala.

L’UCLA sottolinea come il successo del progetto Horizon dimostri qualcosa di più grande di una singola operazione riuscita: la collaborazione tra scienza, medicina e ingegneria è ormai la chiave per trasformare radicalmente l’assistenza sanitaria globale.

Se questo è solo l’inizio, il futuro della chirurgia potrebbe essere fatto di sale operatorie silenziose, mani robotiche infallibili e chirurghi che diventano veri piloti della medicina di precisione.

Fonte

Ti potrebbe interessare:
Segui guruhitech su:

Esprimi il tuo parere!

Che ne pensi di questa notizia? Lascia un commento nell’apposita sezione che trovi più in basso e se ti va, iscriviti alla newsletter.

Per qualsiasi domanda, informazione o assistenza nel mondo della tecnologia, puoi inviare una email all’indirizzo [email protected].


Scopri di più da GuruHiTech

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

0 0 voti
Article Rating
Iscriviti
Notificami
guest
0 Commenti
Più recenti
Vecchi Le più votate
Feedback in linea
Visualizza tutti i commenti