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Una fan giapponese “sposa” Kazuma Kiryu di Yakuza, con la benedizione di SEGA

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Per qualcuno i videogiochi sono solo intrattenimento. Per altri diventano compagnia, rifugio, identità. E poi ci sono storie che vanno ancora oltre, sfidando il confine tra reale e immaginario.
È il caso di una donna giapponese che ha deciso di sposare Kazuma Kiryu, leggendario protagonista della serie Yakuza / Like a Dragon. Non l’uomo in carne e ossa — che ovviamente non esiste — ma la sua controparte di cartone, celebrando un matrimonio simbolico che ha fatto rapidamente il giro del web.

E no, non si tratta di una cerimonia clandestina o improvvisata: il matrimonio è stato approvato ufficialmente da SEGA.

Da vent’anni Yakuza non è solo un gioco, ma una relazione emotiva

Il franchise Yakuza festeggia 20 anni di storia, e in due decenni ha costruito un legame fortissimo con la sua community. Personaggi come Kazuma Kiryu non sono semplici avatar: sono figure narrative profonde, con valori, traumi e codici morali che hanno accompagnato milioni di giocatori.

Per alcuni fan, questo legame è diventato così intenso da essere percepito come reale.
La protagonista di questa storia ha condiviso sui social le immagini della cerimonia, raccontando apertamente la sua felicità:

«Congratulazioni alla serie Yakuza per il suo 20° anniversario!
Sono così felice di aver incontrato una persona meravigliosa come Kazuma Kiryu.
Continuerò a starti accanto e a sostenerti.»

Parole che, tra ironia e sincerità, raccontano molto del rapporto emotivo che certi personaggi riescono a creare.

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Un evento ufficiale SEGA tra matrimoni, divorzi e… funerali

La cerimonia si è svolta a Tokyo, all’interno di un evento ufficiale organizzato da SEGA per celebrare l’anniversario della saga. Il nome dell’iniziativa dice tutto: “matrimoni, funerali ed eventi”.

Durante la manifestazione, i fan hanno potuto partecipare a diverse attività a tema Yakuza, tra cui cerimonie di matrimonio simboliche con i personaggi della serie.
La sposa ha preso parte a una celebrazione volutamente fittizia, ma curata nei dettagli, come una vera cerimonia.

SEGA ha dato il suo pieno supporto all’iniziativa:
tutti gli “sposi” hanno ricevuto buste nuziali brandizzate, uno speciale certificato di matrimonio e altri gadget esclusivi, in cambio di una quota simbolica.

E Kiryu non era l’unica opzione: era possibile “sposare” anche altri personaggi della saga. Per chi voleva osare ancora di più, l’evento prevedeva perfino divorzi e funerali, sempre in chiave ironica e celebrativa.

Tra cultura otaku, marketing e nuovi confini dell’affezione

Quella che a prima vista può sembrare una stranezza è in realtà uno specchio della cultura pop giapponese, dove il legame emotivo con personaggi di fantasia è spesso vissuto in modo aperto e senza stigma.

SEGA ha trasformato questo affetto in un evento esperienziale, dimostrando quanto il confine tra fandom, marketing e ritualità simbolica sia sempre più sottile.
E, nel farlo, ha celebrato non solo un anniversario, ma vent’anni di relazioni emotive tra giocatori e personaggi.

In fondo, se un videogioco riesce a farsi amare al punto da finire all’altare — anche solo simbolicamente — forse ha davvero fatto centro.

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