USA contro la pirateria: in arrivo legge per bloccare i siti illegali

Un nuovo tentativo di introdurre misure di blocco dei siti pirata negli Stati Uniti è emerso a gennaio, con la presentazione da parte della rappresentante Zoe Lofgren (D) del Foreign Anti-Digital Piracy Act (FADPA). Questo progetto di legge ha ricevuto il pieno supporto della Motion Picture Association (MPA) e, a quanto pare, un’iniziativa simile è in fase di preparazione anche da parte del rappresentante Darrell Issa (R) con l’American Copyright Protection Act.
Dopo oltre 12 anni di attesa, il FADPA mira a fornire un quadro normativo per facilitare misure di blocco di massa contro i siti pirata stranieri. Il progetto include modifiche legali per proteggere i fornitori di servizi Internet (ISP) da responsabilità legali. Rispettando gli esempi di inibizioni ottenute in Italia e Francia contro risolutori DNS come Cloudflare e Google, il FADPA cerca di adottare misure simili fin dall’inizio, escludendo però i risolutori DNS con un fatturato annuale inferiore ai 100 milioni di dollari.
Possibili opposizioni e dinamiche cambianti
Sebbene il FADPA preveda restrizioni sui risolutori DNS, le misure non saranno necessariamente limitate. Le inibizioni “dinamiche” descritte nel progetto di legge richiederanno flessibilità legale, il che potrebbe portare a ulteriori adattamenti man mano che il processo avanza. Attualmente, sembra esserci una buona opportunità per far avanzare il FADPA, nonostante la tradizionale opposizione di Google alle proposte di blocco.

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Durante un recente incontro, importanti aziende come Disney, Paramount e Amazon hanno partecipato a discussioni relative all’American Copyright Protection Act. Questo secondo progetto di legge, pur avendo un titolo meno specifico, si concentra anch’esso sul blocco dei siti pirata stranieri, evidenziando l’urgenza di azioni concrete contro il fenomeno della pirateria.
Partecipazione di ISP e altri attori
Un aspetto interessante dell’incontro è stata la presenza di Verizon, l’unico grande ISP presente. Tuttavia, non è chiaro qual sia la posizione ufficiale di Verizon riguardo alle misure di blocco. Nonostante i rischi di immagine associati al blocco dei siti, è probabile che Verizon e altri ISP vedano benefici economici dall’abbattimento della pirateria, in particolare attraverso un aumento delle vendite dei propri servizi.
La discussione su chi rappresenti gli interessi dei consumatori in queste trattative è ancora aperta. L’Associazione Tecnologica dei Consumatori ha partecipato all’incontro, ma la sua influenza sugli sviluppi futuri rimane da valutare.
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