Vietato dissentire: aumenta la censura sui social media
La nuova legge europea bloccherà tutti i contenuti definiti “disinformazione”
Nei prossimi mesi verranno applicati i primi step del Digital Services Act (DSA), un provvedimento dell’UE entrato in vigore a novembre 2022 e vincolante dall’1 gennaio 2024. Il DSA prevede il controllo sistematico dei contenuti degli utenti da parte delle grandi piattaforme con più di 45 milioni di utenti attivi in UE, come Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft, Twitter, TikTok e altre simili. Tuttavia, questo controllo serrato non garantisce la reale protezione del diritto alla riservatezza delle conversazioni.
Il DSA prevede sanzioni economiche gravi per chi non interviene contro i contenuti illegali e la disinformazione online, pari al 6% delle vendite annuali in caso di infrazioni ripetute. Ciò significa che l’UE impone il blocco su articoli online, post e commenti social, una mannaia senza precedenti.
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Ma chi decide che cos’è disinformazione?
L’UE e vari segnalatori, anche privati, considerati “affidabili”. L’UE e i propri partner sono considerati affidabili a priori, il che significa che tutti i contenuti considerati “disinformazione“, anche se provati e fondati, possono facilmente essere censurati. Anche i giornali, se vanno online, non sono esenti dai colpi d’ascia dell’UE.
Ad esempio, oggi sarebbe considerata disinformazione, censurata e cancellata, la vera notizia che USA e alleati europei bombardavano l’Iraq nel 2003 anche senza prove che Saddam Hussein avesse armi di distruzione di massa. Anche criticare il governo italiano per la gestione della pandemia, violando anche la Carta Costituzionale e le norme UE contro le discriminazioni, verrebbe considerata disinformazione, censurata e cancellata. Questo solleva preoccupazioni riguardo alla libertà di espressione e alla censura su larga scala senza alcuna garanzia di trasparenza o di giustizia.
Cos’è la censura?
La censura è una pratica che implica la limitazione o il controllo dell’informazione o delle attività di espressione. In alcuni casi, può essere giustificata per ragioni di sicurezza nazionale, protezione dei consumatori o prevenzione di attività illegali. Tuttavia, la censura può anche essere utilizzata per sopprimere le opinioni dissidenti o limitare la libertà di espressione.
In generale, la censura è un tema controverso e suscita forti reazioni sia a favore che contro. Alcune persone credono che la censura sia necessaria per proteggere i cittadini e prevenire la diffusione della disinformazione, mentre altre credono che la censura sia una minaccia alla libertà di espressione e alla democrazia.
Il dibattito sulla censura è complesso e non esiste una risposta semplice o univoca. Tuttavia, è importante riconoscere che la limitazione della libertà di espressione può avere conseguenze negative sulla società e sulla democrazia. Pertanto, qualsiasi forma di censura deve essere valutata attentamente e bilanciata con la tutela dei diritti fondamentali e della libertà di espressione.
Naturalmente, il mondo in cui viviamo non è quel bel posto delle favole, ma una realtà che ci obbliga ad uniformarci al pensiero unico imposto dai governi mondiali. Se non ti attieni alla propaganda del regime, sei un dissidente e come tale non hai il diritto di parlare.
Una forma di protesta potrebbe essere quella di abbandonare tutte queste piattaforma che uccidono la libertà di pensiero, parola e opinione!
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