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Web Sheriff obbliga Cloudflare a bloccare i siti pirata

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Recentemente, la società antipirateria Web Sheriff ha inviato a Cloudflare una serie di reclami per presunte violazioni sul copyright, che hanno portato al blocco di alcuni URL specifici sui siti Smashystream e Movielair. Sebbene le richieste di rimozione inviate da Web Sheriff siano state redatte in maniera piuttosto insolita, Cloudflare ha deciso di intervenire bloccando l’accesso a determinati contenuti, come indicato dal codice di errore HTTP 451.

Questa mossa da parte di Cloudflare è particolarmente insolita, dal momento che in passato la società di hosting e rete CDN ha raramente accolto richieste di blocco così specifiche legate alla pirateria di contenuti. Infatti, le grandi major dell’intrattenimento non sono sempre riuscite ad ottenere da Cloudflare interventi simili sui loro reclami per violazioni del copyright.

Nelle dettagliate segnalazioni inviate da Web Sheriff, vengono elencate una serie impressionante di presunte infrazioni, tra cui violazioni del copyright, dei diritti degli artisti, dei diritti morali, dei diritti di pubblicità e persino delle norme a tutela dei consumatori. Inoltre, vengono contestate anche violazioni dei termini di servizio sia del fornitore di hosting che dei siti stessi.

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Nonostante la natura iperbolica e poco ortodossa di queste richieste di rimozione, Cloudflare ha deciso di agire bloccando l’accesso a determinati URL sui siti Smashystream e Movielair, visualizzando il raro codice di errore HTTP 451, che segnala la “indisponibilità per motivi legali”.

Questa risposta rapidaed insolita da parte di Cloudflare solleva numerosi interrogativi. Perché ha risposto prontamente a queste richieste di Web Sheriff, quando spesso ignora le denunce delle major dell’industria dell’intrattenimento? Cosa c’è di così speciale in queste segnalazioni che le ha spinte ad adottare misure di blocco così mirate?

In passato, gli sforzi antipirateria di Web Sheriff sono stati spesso derisi per il loro approccio bizzarro e poco efficace. Tuttavia, questa recente iniziativa sembra aver ottenuto risultati inaspettati, costringendo Cloudflare a intervenire in maniera insolita. Forse le tattiche stravaganti di Web Sheriff stanno finalmente iniziando a dare i loro frutti, o forse c’è qualcosa di più profondo in gioco. Solo il tempo potrà dirlo.

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