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Xiaomi dice addio a Leica: fotocamere rivoluzionate e meno costi

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Una svolta clamorosa scuote il mondo degli smartphone: Xiaomi si prepara a chiudere i rapporti con Leica, il celebre marchio tedesco con cui ha condiviso alcuni dei suoi smartphone più iconici degli ultimi anni. La notizia arriva da Digital Chat Station, fonte affidabile quando si parla di retroscena tech.

Basta collaborazioni: Xiaomi punta tutto su sé stessa

Niente più co-branding con Leica, dunque. A partire dai prossimi modelli top di gamma, Xiaomi intende sviluppare internamente le tecnologie di elaborazione delle immagini. Una mossa strategica che mira non solo a sottolineare la propria indipendenza e maturità tecnologica, ma anche a tagliare costi superflui: la licenza Leica costava all’azienda tra i 3 e i 5 dollari per unità.

Quei soldi, ora, verranno reinvestiti nello sviluppo di fotocamere più potenti, AI avanzata e sensori ottici di nuova generazione. Il tutto senza dover più pagare per un’etichetta prestigiosa sul modulo fotografico.

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Xiaomi 16 e POCO F8 saranno i primi a cambiare volto

La rivoluzione partirà dalla prossima generazione: Xiaomi 16, 16 Pro, 16 Ultra e 16 Ultra Max avranno un comparto fotografico completamente ripensato. Ma a beneficiarne saranno soprattutto i marchi satellite come Redmi e POCO, che operano in fasce di prezzo più aggressive.

Redmi K90 Pro e POCO F8 Ultra potrebbero ricevere aggiornamenti fotografici significativi, proprio grazie al budget liberato dalla fine dell’accordo con Leica. Un miglioramento importante per chi cerca alte prestazioni anche nella fascia media.

La tendenza: sempre meno collaborazioni esterne

Xiaomi non è la sola a seguire questa strada. Il trend del 2025 è chiaro: i produttori vogliono il controllo totale sulle fotocamere. Huawei ha già abbandonato Leica da tempo e ora utilizza la sua piattaforma XMAGE. Vivo, OPPO e Honor continuano ancora a collaborare con marchi storici come Zeiss, Hasselblad e Harcourt, ma per quanto ancora?

La corsa alla fotografia mobile perfetta non si gioca più solo sui megapixel, ma su chi riesce a sviluppare in casa gli algoritmi e i sensori più intelligenti, senza dipendere da partner esterni.

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