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Il nuovo standard per la privacy dell’IA: come funziona l’architettura cloud di Apple

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Apple punta alla massima privacy per i dati degli utenti con la sua innovativa architettura Private Cloud Compute (PCC). Presentata durante il lancio di Apple Intelligence, questa tecnologia garantisce la protezione dei dati personali anche quando vengono elaborati tramite intelligenza artificiale nel cloud.

Perché il Private Cloud Compute è importante?

Le funzionalità di Apple Intelligence si basano principalmente sull’elaborazione locale tramite modelli di rete neurale integrati nei dispositivi. Per questo motivo, i chip AI saranno disponibili solo su iPhone 15 Pro e 15 Pro Max, iPad e Mac con chip Apple M1 o successivi. Ad esempio, il filtraggio delle email avviene direttamente nell’app Mail, senza bisogno di inviare dati sul cloud.

Tuttavia, in alcuni casi, l’elaborazione locale potrebbe non essere sufficiente. In tali situazioni, il dispositivo si rivolge all’infrastruttura cloud di Apple. Normalmente, i dispositivi Apple comunicano con i dati degli utenti nel cloud in modo sicuro, utilizzando la crittografia end-to-end. Tuttavia, gli scenari di intelligenza artificiale richiedono l’accesso alla richiesta non crittografata e ai dati personali associati. Per ovviare a questa problematica, Apple ha sviluppato il Private Cloud Compute (PCC).

Come funziona il Private Cloud Compute?

Il cloud sicuro di Apple si basa sull’hardware del server Apple Silicon, dotato delle tecnologie di sicurezza integrate Secure Enclave e Secure Boot, già presenti negli iPhone. L’azienda controlla l’intero processo di produzione dell’hardware, coinvolgendo più team di dipendenti e osservatori esterni per garantire la massima integrità.

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Inoltre, gli ingegneri di Apple hanno creato un sistema operativo speciale ottimizzato per modelli linguistici di grandi dimensioni. Questo sistema operativo è privo di punti di accesso non autorizzati: non sono presenti strumenti di debug tradizionali o una shell remota per il software server. Anche la funzionalità standard di registrazione degli eventi è stata progettata per garantire l’assenza di dati utente nei registri.

Quando Apple Intelligence deve attivare l’elaborazione nel cloud, il sistema crea una richiesta che include il prompt dell’utente e il modello neurale da utilizzare. I dati vengono poi crittografati sul dispositivo dell’utente e inviati al nodo PCC. Durante la trasmissione, la richiesta è protetta da intercettazioni. Le informazioni vengono archiviate nel PCC solo per il tempo necessario all’elaborazione da parte del modello neurale. Al termine del processo, tutti i dati dell’utente vengono cancellati immediatamente.

Trasparenza e sicurezza garantite

Per dimostrare il proprio impegno per la sicurezza, Apple ha annunciato l’intenzione di rendere pubblica ogni build del sistema operativo Private Cloud Compute. Inoltre, il programma Apple Security Bounty offre ricompense a chi scopre vulnerabilità nel sistema. Infine, gli utenti di iPhone, iPad e Mac potranno inviare dati al cloud Apple solo se ricevono una conferma crittografica che il server utilizza la versione pubblica del software e non una versione modificata.

In conclusione, il Private Cloud Compute rappresenta un passo avanti significativo nella tutela della privacy degli utenti nel contesto dell’intelligenza artificiale. L’impegno di Apple per la trasparenza e la sicurezza dimostra la sua attenzione alla protezione dei dati personali.

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