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Addio condizionatori? L’idea dell’UE potrebbe costarci cara

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Il nuovo regolamento UE F-Gas, che punta a ridurre le emissioni di gas fluorurati a effetto serra, potrebbe mettere a rischio la vendita e l’installazione dei condizionatori nelle case.

Secondo Assoclima, l’installazione di un impianto di climatizzazione potrebbe diventare impossibile nell’80-90% delle case, mentre per il restante 10-20% il prezzo potrebbe crescere di due o tre volte per questi prodotti, considerando i requisiti di sicurezza e la maggiore difficoltà nell’installazione.

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Il regolamento prevede il divieto di realizzare impianti con i vecchi gas refrigeranti, a vantaggio di gas naturali come il propano e l’ammoniaca, considerati facilmente infiammabili e potenzialmente tossici. Ciò potrebbe comportare gravi rischi per la sicurezza degli ambienti in cui viviamo, dalle case agli ospedali, secondo l’associazione.

Inoltre, si stima che il nuovo regolamento metterà a rischio 100 mila posti di lavoro e penalizzerà le imprese europee, a vantaggio di quelle americane e cinesi. Tuttavia, l’utilizzo di questi gas permette di adottare pompe di calore capaci di sostituire le caldaie e ridurre in grande quantità le emissioni di anidride carbonica, contribuendo quindi a contrastare il cambiamento climatico.

Il negoziato tra Commissione, Parlamento e Consiglio europeo è ancora in corso, e molte imprese del settore chiedono un intervento per modificare il regolamento e mitigarne le conseguenze negative. La situazione è complessa e richiede un equilibrio tra la tutela dell’ambiente e la salvaguardia dell’industria e dei posti di lavoro, senza trascurare la sicurezza degli ambienti in cui viviamo.

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