Addio monopolio SIAE: la Corte UE cambia le regole
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che le norme italiane sulla gestione dei diritti d’autore violano il principio di libera prestazione dei servizi. Ciò significa che la SIAE (Società Italiana Autori ed Editori) non avrà più il monopolio sulla raccolta dei diritti d’autore in Italia.
La sentenza della Corte deriva da un ricorso presentato dalla società londinese Soundreef, che aveva contestato la legge italiana che limitava la raccolta dei diritti d’autore alle associazioni e cooperative (Ogc) e impediva alle società private (Egi) di operare in questo settore.
La Corte ha stabilito che questa restrizione è “una restrizione alla libera prestazione dei servizi che non è né giustificata né proporzionata”. Ciò significa che le società private potranno ora operare in Italia e gli artisti saranno liberi di scegliere a chi affidare la gestione dei propri diritti d’autore.
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La sentenza è una vittoria per la concorrenza nel mercato della raccolta dei diritti d’autore e consentirà agli artisti di beneficiare di maggiore efficienza, trasparenza e rapidità nella gestione dei propri diritti.
La SIAE ha espresso soddisfazione per la sentenza, affermando che “avere una cornice normativa in cui operare a tutela dei nostri autori rappresenta un vantaggio”. Tuttavia, la sentenza impone al governo e al parlamento italiano di adeguare la normativa nazionale alle indicazioni della Corte.
In passato, l’Antitrust aveva già aperto un procedimento verso la SIAE per abuso di posizione dominante, segnalando al governo la necessità di superare la riserva legale e aprire il mercato alla concorrenza. Anche l’Agcom aveva suggerito di pesare la rappresentatività delle società che si occupano della riscossione e creare una banca dati unica.
La sentenza della Corte UE rappresenta un passo avanti significativo verso un mercato più competitivo e trasparente per la gestione dei diritti d’autore in Italia.
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