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Addio trapianti: la stampa 3D potrebbe risolvere la carenza di organi

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La bioingegneria ha compiuto un passo da gigante con l’introduzione della stampa 3D di organi viventi. Questa tecnologia rivoluzionaria consente la coltivazione di cellule viventi che possono funzionare come veri tessuti umani, aprendo nuove possibilità per il trattamento delle malattie e la medicina rigenerativa.

Tra i pionieri in questo campo si distingue il Centro medico dell’Università di Utrecht, che ha ottenuto risultati eccezionali con il progetto ENLIGHT. Il progetto mira a creare un pancreas in miniatura, stampato in 3D utilizzando vere cellule umane.

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L’obiettivo del progetto ENLIGHT è di stampare tessuti umani con cellule staminali, creando impianti tridimensionali completi di vasi sanguigni. Per raggiungere questo traguardo, i ricercatori utilizzano un biogel ad alto contenuto di acqua, in grado di nutrire le cellule durante il processo di stampa. Successivamente, si concentrano sull’avvio del processo di differenziazione cellulare, permettendo all’organo di svilupparsi secondo il suo modello genetico.

Una caratteristica distintiva della tecnologia ENLIGHT è l’utilizzo della luce per modellare i bioinchiostri contenenti cellule, evitando il metodo tradizionale di spremerli attraverso un ugello, che potrebbe danneggiarle. Questa innovazione apre nuove strade per la creazione di organi e tessuti complessi con una maggiore precisione e vitalità.

Guardando al futuro, gli autori del progetto ENLIGHT intendono sviluppare una piattaforma tecnologica versatile, in grado di creare diversi tipi di tessuti viventi per applicazioni in ambito sanitario e alimentare. Questa piattaforma potrebbe rivoluzionare il modo in cui affrontiamo le malattie, le lesioni e la produzione alimentare, offrendo soluzioni personalizzate e sostenibili.

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