Boom di download di VPN. Così in Russia raggirano la censura
La guerra alle fake news unita al sabotaggio della Russia e ancor di più alla guerra mediatica in atto, ha fatto registrare un crescita esponenziale del download di questi servizi.
Dell’importanza delle VPN ne ho già parlato in svariati articoli e non a caso il concetto torna prepotentemente in voga in questi giorni soprattutto in terra russa, dove Putin & C. hanno bloccato l’acceso ai social media Facebook e Twitter ed hanno offuscato il sito della BBC.
Al di là della scusante della divulgazione delle fake news, si nasconde una vera e propria guerra mediatica che vede il mainstream additare Putin come unico inesorabile colpevole e dove l’alta finanza ha lanciato l’ordine di sospendere tutti i servizi con la Russia.
Dal canto suo, la Russia ha abbandonato l’idea di staccare l’intera nazione dall’Internet Globale ma la lotta alla disinformazione va avanti a suon di censura. La vendetta in difesa del maltrattamento dei canali di informazione RT News e Sputnik ha aperto una voragine nella quale però si ritrovano immischiati anche i cittadini russi che non possono più accedere a determinati siti e social media.
Per raggirare questi blocchi i russi si stanno dunque affidando a questi servizi VPN e questo trend sta facendo registrare un numero impressionante di download. La società di analisi AppFigures sostiene infatti che “a partire da ora, e per la maggior parte di questa settimana, le app VPN sono salite in cima sia nell’App Store che in Google Play in Russia”.
“A partire da questo martedì, le app VPN più popolari in Russia hanno registrato un aumento dei download di oltre il 1.200%” aggiunge l’azienda.
“Secondo la nostra App Intelligence, martedì i download giornalieri, con una media di 10.000 in Russia su App Store e Google Play, sono aumentati a oltre mezzo milione. Solo martedì!
Dall’inizio dell’invasione, le migliori app VPN, che sembrano per lo più generiche ma includono anche l’app 1.1.1.1 di Cloudflare, sono state scaricate più di 1,3 milioni di volte solo in Russia”.
La Russia non ha mai amato le VPN
Se è vero che “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina”, mi viene in mente l’articolo che ho pubblicato quasi un anno fa, quando la Russia minaccio di bloccare le VPN in tutta la nazione se Twitter non avesse rimosso i contenuti ritenuti “proibiti”.
Che Roskomnadzor avesse già capito tutto?
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