Chip che non consumano batteria? Il segreto è in una lega innovativa

Un team di scienziati del Tokyo Institute of Science ha fatto un passo da gigante verso la memoria del futuro. Hanno sviluppato film sottilissimi a base di alluminio, gallio e scandio, capaci di rivoluzionare il modo in cui memorizziamo i dati nei nostri dispositivi.
Memoria che non ha bisogno di energia continua
Il punto forte? Questi materiali sono in grado di conservare le informazioni senza bisogno di alimentazione costante. In altre parole, memoria non volatile che consuma pochissima energia.
Grazie a una struttura avanzata e a una tensione operativa molto più bassa rispetto agli standard attuali, la scoperta apre la strada a chip più efficienti per laptop, smartphone e tutti quei dispositivi che ci accompagnano ogni giorno… e che prosciugano le batterie troppo in fretta.
Lo scandio fa la differenza
Per la prima volta, i ricercatori giapponesi sono riusciti a stabilizzare una quantità record di scandio nella struttura cristallina del materiale. Il risultato? Una drastica riduzione della tensione necessaria per registrare e leggere i dati.
I film sono stati realizzati su substrati in silicio con una tecnica avanzata chiamata sputtering magnetron reattivo. Dopodiché, il materiale è stato testato a fondo: resistenza, struttura, comportamento elettrico… tutto è stato verificato.

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Tre volte più efficienti
I test hanno mostrato un valore di campo forzato record: solo 1,8 MV/cm, ovvero quasi tre volte meno rispetto ai materiali utilizzati oggi. Questo significa meno consumo, meno calore e, soprattutto, prestazioni elevate senza compromessi.
Non solo memoria: verso le reti 6G e l’informatica ottica
Le potenzialità però non si fermano qui. I nuovi materiali combinano proprietà ferroelettriche, piezoelettriche e optoelettriche, aprendo scenari interessanti anche per:
- Filtri antirumore per le future reti 6G
- Componenti per l’informatica ottica, più leggeri e precisi
- Nuove generazioni di dispositivi miniaturizzati e a bassissimo impatto energetico
L’inizio di una nuova era tecnologica?
Se le promesse verranno mantenute, siamo di fronte a un salto tecnologico che potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui vengono progettati i chip del futuro: più piccoli, più veloci e finalmente… davvero efficienti.
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