Dopo Netflix, anche le azioni Disney crollano a picco
L’azienda è destinata a classificarsi tra le azioni con le PEGGIORI PERFORMANTI nel 2022 mentre la società si prepara a essere privata dei suoi privilegi speciali in Florida: le azioni crollano del 31% rispetto a un anno fa.
La Disney è pronta a classificarsi tra i titoli con le peggiori performance nel 2022 dopo che la società è stata coinvolta in una controversia politica di alto profilo.
Il titolo ha raggiunto il massimo storico nel marzo 2021, scambiato a quasi $ 200 per azione. Ma da allora è in caduta libera. Quando il mercato ha chiuso giovedì, il titolo si è aggirato vicino a $ 120 per azione, in calo di circa il 33% rispetto a un anno fa.
La società è stata sotto i riflettori nelle ultime settimane dopo essersi pubblicamente opposta a un disegno di legge firmato dal governatore repubblicano della Florida Ron DeSantis che vieta l’istruzione in classe sull’“orientamento sessuale” e sull’“identità di genere” con bambini in terza elementare o più giovani “o in un modo che non è adatto all’età o allo sviluppo per gli studenti in conformità con gli standard statali.”
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Giovedì la Camera dei rappresentanti della Florida ha approvato un disegno di legge che dissolverebbe il potere di governo speciale di Walt Disney nello stato, una mossa che potrebbe avere enormi implicazioni fiscali per la Disney, uno dei più grandi datori di lavoro privati dello stato con oltre 60.000 lavoratori. Il conto ora va alla scrivania di De Santis.
Il CEO della Disney Bob Chapek, 61 anni, è stato duramente criticato per come ha gestito il conto. I sostenitori LGBT hanno detto che è stato lento a parlare, con alcuni che hanno abbandonato il lavoro per protesta. Altri hanno chiesto a Chapek di ritirare i suoi commenti “antagonisti” contro il disegno di legge e di smettere di “accavallarsi davanti a una piccola minoranza politica”.
Anche la gestione dei conflitti passati da parte di Chapek ha visto la sua parte di critiche, secondo il New York Post. Si dice anche che abbia una relazione tesa con l’ex CEO dell’azienda Bob Iger.
La Disney è anche impantanata dal calo dell’entusiasmo degli investitori per i servizi di streaming mentre l’inflazione corrode i portafogli americani. Le azioni di Netflix, in particolare, sono scese del 35% questa settimana alla notizia che la piattaforma di streaming aveva perso 200.000 abbonati.
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