È arrivato il microchip che si attacca al dente
Il precursore del microchip sottocutaneo?
L’azienda statunitense Silicon Labs ha sviluppato nuovi circuiti integrati progettati per i dispositivi IoT (Internet delle Cose) con il più piccolo fattore di forma: la famiglia di chip xG27 e l’unità di microcontrollo BB50. Le dimensioni dei dispositivi variano da 2 a 5 millimetri quadrati, ovvero meno della larghezza di una matita standard n. 2.
Il sistema basato su ARM Cortex-M33 del chip BG27 è attualmente utilizzato per sviluppare un sensore indossabile montato sui denti. Il sensore è abbastanza piccolo da poter essere incollato al molare per monitorare continuamente la saliva del paziente. Questo, a sua volta, permetterà ai dentisti di testare più di 1.000 indicatori di salute.
A questo punto, le domande nascono spontanee: stanno cominciando a sdoganare la favoletta del microchip buono che aiuta a monitorare la nostra salute? Il prossimo passo sarà propagandare quello sottocutaneo? 🤔
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Silicon Labs afferma inoltre che i suoi chip troveranno impiego in cerotti medici, monitor continui del glucosio ed ECG indossabili. Questo perché possono funzionare con tensioni fino a 0,8 V e possono entrare in modalità a riposo, risparmiando così il consumo di energia durante il trasporto e lo stoccaggio. Queste caratteristiche non sono così interessanti per i dispositivi indossabili dei consumatori, ma sono convenienti per un uso diffuso negli ospedali.
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Che, come dici giustamente tu … è il precursore del microchip sottocutaneo.
Sono d’accordissimo su tutta la tua filosofia e sguardo obiettivo delle invenzioni e tecnologie. Volevo anche congratularmi e ringraziarti perché gli articoli sono molto obiettivi. Mi auguro che non ti censurino … perché sono troppo obiettivi e di mentalità aperta!
Ciao Stefano, gli articoli che mi vengono censurati li metto come PDF da scaricare. Ti ringrazio 🙂