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Fisker sull’orlo del baratro: la sospensione della produzione apre le porte al fallimento

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L’ennesimo intoppo nel settore delle auto elettriche fa sorgere domande sulla sua reale fattibilità

La startup di auto elettriche Fisker ha presentato richiesta di protezione dal fallimento per poter vendere i suoi asset e ristrutturare il suo debito, dopo aver sospeso la produzione.

Già all’inizio di quest’anno, il fondatore dell’azienda, il designer automobilistico Henrik Fisker, aveva espresso dubbi sulla capacità dell’azienda di rimanere in attività. La mancata assicurazione di un investimento cruciale da parte del gigante automobilistico giapponese Nissan ha comportato un grave deficit di finanziamento di 350 milioni di dollari da parte di un altro investitore non specificato. Questo colpo finanziario ha costretto Fisker a ridimensionare le sue operazioni ed esplorare opzioni alternative, come l’aumento della produzione dei suoi SUV Ocean.

Tuttavia, il SUV Ocean, definito un “modello a basso consumo di asset”, inizialmente progettato per ridurre i tempi di sviluppo dei veicoli e i costi di ingresso sul mercato, ha riscontrato numerosi problemi software e hardware. Inoltre, l’auto è sotto indagine normativa per problemi di frenata, difficoltà nel passaggio alla posizione di parcheggio e altri modi, nonché occasionale impossibilità di apertura delle portiere.

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Inoltre, Fisker è passata da un modello di vendita diretto al consumatore a un approccio di distribuzione basato sulla concessionaria, firmando accordi per 15 punti vendita negli Stati Uniti e 12 partner in Europa. Tuttavia, l’azienda ha consegnato meno della metà dei suoi oltre 10.000 veicoli prodotti nel 2023, mentre lottava per smaltire le sue scorte di oltre 5.000 auto.

“Come altre aziende nel settore dei veicoli elettrici, abbiamo dovuto affrontare vari venti contrari di mercato e macroeconomici che hanno influenzato la nostra capacità di operare in modo efficiente”, ha dichiarato l’azienda.

A seguito di tutti questi insuccessi, Fisker Group Inc., l’unità operativa di Fisker, è stata costretta a richiedere la protezione dal fallimento di Capitolo 11 in Delaware il 17 giugno, con attività stimate tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari e passività tra 100 milioni e 500 milioni di dollari. Questo fallimento segna il secondo per Henrik Fisker, la cui prima impresa, Fisker Automotive, ha dichiarato fallimento nel 2013.

La notizia del fallimento di Fisker non sorprende gli analisti, che sottolineano come non sarà l’unica startup di veicoli elettrici a dichiarare il fallimento in questo contesto di difficoltà.

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