Guerra al pezzotto: ancora multe per gli abbonati IPTV
Tempi duri per lo streaming illegale
A distanza di poche settimane dall’ultimo blitz, il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche delle Fiamme Gialle ha pizzicato altri 1.600 utenti che usufruivano del servizio IPTV illegale.
Nella prima parte del verbale si evince che le violazioni contestate sono due e portano ad altrettanti tipi di sanzioni: 154 € per l’utilizzo di contenuti audiovisivi coperti da copyright e 1.032 € per le eventuali recidive. Come previsto dalla normativa, gli utenti pagando la multa entro 60 giorni dalla notifica possono risparmiare portando le sanzioni a 51 o 344 € rispettivamente.
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Il CEO di DAZN Italia, Stefano Azzi si ritiene molto soddisfatto: “i clienti finali che, grazie alle operazioni svolte, vengono identificati e multati per aver commesso atti di pirateria stanno crescendo. Se da un lato questi numeri sono la dimostrazione che la pirateria in Italia è diffusa in maniera massiccia dall’altro confermano quanto le Forze dell’Ordine siano sempre attive e impegnate a debellare un problema che sta provocando ingenti danni al sistema”.
Della stessa idea anche Andrea Duilio, AD di Sky Italia, che sottolinea come “queste prime multe mostrano che è doppiamente pericoloso usufruire di servizi pirata, perché non solo si consegnano i propri dati personali a organizzazioni criminali, ma si compie anche un illecito per cui si è multati e perseguiti”.
È questa la via che porta alla fine della pirateria audiovisiva?
Credo proprio di no! Per un sito censurato ce ne sono altri 10 che aprono e allo stesso modo, per un servizio IPTV bloccato ce ne saranno altri pronti a rimpiazzarlo.
Il “pezzotto” non è un fenomeno che riguarda solo l’Italia ma è ormai diffuso in ogni parte del mondo. Tra i banner pubblicitari dei circuiti Google, ad esempio, non è raro trovare anche sponsor dedicati all’IPTV, il che è un controsenso se consideriamo che la stessa Google ti penalizza se condividi determinati articoli.
Il paradosso vero e proprio tuttavia è proprio questa caccia alle streghe che esiste da sempre e che si potrebbe magari evitare portando i prezzi degli abbonamenti a livelli per così dire “popolari”. In un periodo di grande crisi finanziaria, chi può permettersi di pagare Sky, DAZN, Netflix, Amazon Prime e via dicendo? Credo che siano i prezzi troppo alti e le troppe opzioni di scelta a indurre gli utenti a rifugiarsi nell’illegalità.
Come pagare meno?
Se non puoi permetterti tutti questi abbonamenti a prezzo intero allora ti consiglio GamsGo. Grazie a questo servizio, potrai avere DAZN, Spotify, Netflix, Disney+ e tanti altri abbonamenti, a prezzi decisamente più bassi. Per saperne di più, leggi questo articolo.
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