I modelli di intelligenza artificiale bloccano la ricerca sulla pirateria
Gli straordinari progressi dell’intelligenza artificiale generativa sembrano scontrarsi inesorabilmente con le leggi sul diritto d’autore. E questo scontro è già avvenuto da tempo, con la comunità che dovrà prima o poi affrontarne le conseguenze.
Nel frattempo, molti dei più noti modelli di linguaggio (LLM) stanno sviluppando una sorta di ostinata tendenza pro-copyright, probabilmente dovuta all’eccessiva esposizione alla propaganda dell’industria.
Quando si prova a interrogare questi modelli su argomenti relativi alla pirateria, le risposte sono spesso inaccettabili. Anziché fornire informazioni in modo neutrale, molti LLM si lanciano in veri e propri sermoni contro i pericoli della pirateria e sulla necessità di rispettare i creatori.
In alcuni casi, i modelli arrivano persino a rifiutarsi completamente di condividere qualsiasi informazione, come se fossero incapaci di esercitare il minimo discernimento prima di partire in queste tirate moralistiche.
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Questa tendenza rappresenta un vero e proprio tallone d’Achille per l’AI. Immagina, ad esempio, se qualcuno che lavora nell’anti-pirateria avesse bisogno di informazioni su determinati siti web per svolgere il proprio lavoro, ma si trovasse bloccato da un assistente AI incapace di mantenere la neutralità .
Per aggirare questo problema, in alcuni casi è risultato utile adottare un approccio “avversariale”, abbracciando esplicitamente una posizione anti-pirateria all’interno del prompt. In questo modo, molti modelli si sono piegati e hanno fornito le informazioni richieste.
Tuttavia, non è una soluzione ideale, dato che prima o poi questi modelli “liberi da censure” saranno probabilmente classificati come illegali. È solo questione di tempo, di supporto da parte delle “giuste” persone e della crisi giustificante perfetta.
Insomma, l’AI sembra essere affetta da un preoccupante bias pro-copyright, che rischia di ostacolare la ricerca e la comprensione di fenomeni come la pirateria. È un problema che la comunità dovrà affrontare, trovando un delicato equilibrio tra il rispetto del diritto d’autore e la necessità di accesso all’informazione.
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