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I pannelli solari in perovskite 3,5 volte più efficienti

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Un team internazionale di scienziati cinesi e statunitensi ha sviluppato un nuovo metodo di produzione per le celle solari in perovskite che ne aumenterà l’efficienza del 250%. Se implementati, questi pannelli supererebbero le tradizionali soluzioni al silicio a un costo di produzione inferiore.

Le perovskiti vengono solitamente sintetizzate in laboratorio con un alto livello di umidità e poi il materiale viene applicato sotto forma di pellicola su un substrato di vetro. Questa volta gli scienziati hanno provato a sostituire il vetro con un metallo o un metamateriale costituito da strati alternati di argento (conduttore) e ossido di alluminio (dielettrico).

Interazioni tra la perovskite e un substrato metallo-dielettrico
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In una cella solare, i fotoni devono eccitare gli elettroni facendoli muovere e generando una corrente elettrica. Idealmente, il pannello dovrebbe utilizzare materiali “deboli” per evitare la ricombinazione (uno stato in cui gli elettroni eccitati tornano ai nuclei degli atomi). Ma con il nuovo metodo nel materiale, la ricombinazione degli elettroni è attenuata da “una serie di fenomeni fisici sorprendenti”.

I test di laboratorio hanno dimostrato che le perovxiti su un substrato metallico o su una base di metamateriale convertono i fotoni in elettricità in modo 2,5 volte più efficiente rispetto alle loro controparti “di vetro”. Gli scienziati non si fermeranno qui e continueranno a lavorare sul prossimo inconveniente delle celle di perovskite: la loro rapida degradazione.

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